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Zootecnia. Il “caso” di San Giorgio Scarampi: da “Mucca Pazza” a “Mucca Buona”. Ferrero (Regione): «Comparto che regge ma da valorizzare di più»

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È una delle eccellenze del Piemonte. L’allevamento bovino oggi rappresenta ancora una risorsa, sia in termini di economia che di posti di lavoro che di difesa del territorio. A San Giorgio Scarampi, nella Langa astigiana, 13 anni fa, in piena bufera del morbo Mucca Pazza la grave malattia che infettava gli umani attraverso la carne di capi malati, si inventarono la Fiera del “Castrato Piemontese”, uan tipologia di manzo allevato secondo tecniche antiche. Il risultato fu un rinnovato interesse degli operatori del settore e dei consumatori verso la carne bovina.

SdP ha sempre seguito la manifestazione che quest’anno da richiamato macellai da Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta.

Qui proponiamo due interviste: quella a tutto campo all’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, che parla del settore agroalimentare piemontese e cita anche due importanti accordi della filiera vino, Brachetto e Moscato, che dovrebbero risolversi proprio in questi giorni; e a Marco Listello, sindaco di San Giorgio e tra il gruppo di organizzatori che 13 anni fa ideò la manifestazione. Le immagini e i video sono di Vittorio Ubertone. Buona visione.

SdP

 Le interviste

 

 

 

 

 

 

 

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