Pochi asiatici, qualche americano, molti europei e delegazioni africane in crescita. Wine Paris e Vinexpo, che ha aperto i battenti lunedì 14 febbraio e chiuderà domani (16 febbraio), allestito nel cuore della Villa Lumiere sembra mantenere quelle promesse di rinascita e ripartenza che, nelle settimane scorse, erano state comunicate dagli organizzatori come un mantra e proprio mentre Prowein annunciava l’ennesimo rinvio, invece che a fine marzo si farà a metà maggio.
I francesi invece hanno tenuto duro. Vedremo se faranno così (ma pare di sì) anche gli italiani di Vinitaly Verona (10-13 aprile).
I piemontesi da parte loro sono presenti a Parigi con una agguerrita pattuglia guidata da Piemonte Land of Wine, il superconsorzio (recentemente al centro di polemiche interne) che rappresenta i Consorzi vitivinicoli piemontesi, da ICE e anche da singoli espositori.
Le voci piemontesi che giungono dal Salone parigino sono tutte improntate all’ottimismo.
«C’è un bello spirito e la voglia di fare e di lavorare è molta tra gli espositori piemontesi. È il segno di una ripartenza che comincia da Parigi» dice senza nascondere la soddisfazione Anna Errico, funzionaria di Piemonte Land.
Quanto al pubblico, anche se Parigi è aperto solo agli operatori, gli espositori esprimono discreta soddisfazione. I flussi dall’Asia e dall’America, causa Covid, sono limitati, ma c’è grande la presenza di buyers europei anche in questo caso condizionati, in positivo, dal Covid e si è vista perfino qualche delegazione dall’Africa, mercato che sembrerebbe in crescita e a caccia di vini piemontesi.
Francesco Balocco manager di Bosio Family Estates, azienda vitivinicola con sede a Valdivilla di Santo Stefano Belbo nel Cuneese, conferma: «Abbiamo avviato contatti con una delegazione di buyers africani. Si sono mostrati molto interessati ai nostri prodotti dolci oltre alle altre nostre tipologie».
Anna Ghione (foto), titolare dell’azienda di famiglia Anna Ghione a Canelli nell’Astigiano sottolinea l’emozione del primo salone del vino post Covid: «All’apertura di questa fiera parigina ci abbiamo vissuto momenti di grande gioia e di ritrovato entusiasmo tra colleghi» racconta e sottolinea il collegamento dell’area Piemonte Land con il territorio attraverso gli enormi pannelli con scorci dei paesaggi vitivinicoli piemontesi Unesco: «Sono rimasta sorpresa e contenta per l’immagine della Torre dei Contini di Canelli che è stata scelta tra quelle che abbelliscono lo stand di Piemonte Land. Sto proponendo il mio Moscato d’Asti docg che vinifichiamo proprio dalla vigna che c’è attorno alla torre. Unire il territorio ai nostri vini è un valore aggiunto vincente, unico e assolutamente originale».
Tra i marchi aziendali al Wine Pairis & Vinexpo c’è anche 958 Santero di Santo Stefano Belbo, una delle aziende più dinamiche del settore che, oltre ai vini spumanti, ha allargato la sua gamma anche ai cocktail e agli aperitivi. Elisabetta Santero commenta con favore il salone parigino: «C’è molta curiosità e attenzione. Molti gli operatori europei, ma siamo al primo appuntamento internazionale ed è già molto».
Il prossimo appuntamento importante per il vino sarà ad aprile con il Vinitaly di Verona. Con la curva pandemica in discesa e la campagna vaccinale in stabilizzazione il mondo vinicolo potrebbe esserci in massa. È l’augurio di tutti.
fi.l.