Mancavano le regole per raccogliere e commercializzare il Tartufo Bianco d’Alba, vera prelibatezza del Piemonte che sarà al centro della Fiera Internazionale che aprirà i battenti domani (10 ottobre) ad Alba. Mancavano ed ora ci sono le procedure la raccolta e la vendita del Tuber Magnatum Pico. Le ha elaborate la Regione Piemonte che ha indicato anche il “bicchierino” nel quale riporre e annusare in sicurezza, attraverso apositi fori, il “diamante grigio” . Non sarà il massimo della suggestione, ma in tempo di Covid, in attesa di avere ragione di questa pandemia che non accenna a sparire, la cautela non è mai troppa. Ecco le regole del “Breathetruffle”.
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PROCEDURE DI SICUREZZA PER LA GESTIONE DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEL TARTUFO
In periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19 e al rischio di contagio da Virus SARS-CoV-2 tramite il contatto diretto e la manipolazione del tartufo, dei materiali da imballo e delle superfici di conservazione ed esposizione, la Regione Piemonte ha stabilito delle procedure di sicurezza per la gestione della raccolta e della commercializzazione del Tartufo, da applicarsi durante lo svolgimento di tutti gli eventi sul territorio regionale per salvaguardare l’esigenza dell’analisi olfattiva precedente all’acquisto e tutelare la salute pubblica.
In Piemonte per il 2020 sono previsti 13 eventi che comprendono fiere legate al Tartufo e riconosciute a livello nazionale e internazionale di durata differente, da un minimo di un giorno a un massimo di 9 settimane, come nel caso della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
LA PROCEDURA
La procedura prevede che il “Trifolao” (cercatore di tartufo), a seguito del ritrovamento del fungo, indossando la mascherina chirurgica e i guanti, spazzoli il tartufo per eliminare la terra in eccesso e lo riponga in una cassetta con un telo di cotone a protezione. Per la conservazione del tartufo, prima dell’esposizione o vendita, lo stesso sarà immesso in un barattolo di vetro con coperchio tipo Bormioli avvolto nella carta, e conservato in frigo, a temperatura idonea (0°C -6°C). Preventivamente al contatto con il tartufo ed il materiale di imballo, il “trifolao” provvederà ad igienizzarsi le mani con soluzioni idroalcoliche oppure ad indossare guanti monouso.
Durante l’esposizione, i tartufi sono riposti in una teca chiusa, adagiati su un telo di cotone. Il cliente, dotato di mascherina indica il tartufo a cui è interessato con guanti usa e getta forniti dal venditore.
Il venditore, dotato di mascherina e dopo avere utilizzato soluzione igienizzante o guanti monouso, pone il tartufo nell’apposito bicchiere di vetro o di materiale biodegradabile con tappo in silicone microforato, e lo consegna al cliente che procederà all’analisi olfattiva senza togliersi la mascherina. Premendo il tappo del bicchiere, un apposito stantuffo permette di far fuoriuscire l’aroma del tartufo, favorendo la valutazione dell’acquisto senza il rischio contatto e di diffusione del virus dovuta ad incauta manipolazione del tartufo o dell’imballo.
Nel caso in cui il tartufo non venga acquistato, esso viene riposto dal venditore all’interno della teca espositiva chiusa. Anche in questa fase il venditore indosserà i guanti e la mascherina, avendo cura di movimentare delicatamente il prodotto.
INDICAZIONI SUI MATERIALI DA IMBALLO E DA ESPOSIZIONE
La scelta del bicchiere, in vetro riutilizzabile oppure in materiale biodegradabile monouso, sarà a discrezione dell’organizzatore dell’evento. Il bicchiere in vetro viene lavato meccanicamente in lavabicchieri o lavastoviglie ad alte temperature e con prodotti igienizzanti idonei. Il lavaggio ad alte temperature del contenitore in vetro rimuovere eventuali particelle virali presenti. Gli imballi riutilizzabili impiegati nella conservazione, cioè cotone, vetro e tappo in silicone dovranno essere detersi e disinfettati e conservati in contenitori chiusi, a loro volta preventivamente sanificati.
I materiali monouso rispetteranno i tempi di quarantena preventivamente al loro impiego. Tutti i materiali da imballo e i guanti sono riconosciuti idonei al contatto con alimenti.
I prodotti monouso, come guanti usa e getta, bicchieri biodegradabili, i tappi in silicone microforati e i prodotti in vetro rotti o non più utilizzabili, verranno raccolti negli appositi contenitori e smaltiti come da indicazioni del consorzio di smaltimento dei rifiuti di competenza territoriale, nel rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
La postazione del venditore, l’attrezzatura ed il materiale utilizzato vengono frequentemente detersi e disinfettati. La normale pulizia ordinaria con acqua e sapone riduce la quantità di virus presente sulle superfici e oggetti, riducendo il rischio di esposizione. Nel rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità la pulizia delle superfici sarà eseguita frequentemente, e completata con prodotti ad azione disinfettante e virucida. I disinfettanti, utilizzati dopo la regolare pulizia, contribuiscono a ridurre ulteriormente il rischio di infezione.
AZIONI A TUTELA DELLA SALUTE PERSONALE E DELLA COLLETTIVITÁ
Si rammenterà al cliente il lavaggio frequente delle mani, la disinfezione delle stesse, l’uso della mascherina ed il distanziamento sociale poiché tali comportamenti costituiscono il punto cardine di una corretta prevenzione dal virus, per la tutela della propria salute e di quella della collettività.
Saranno resi disponibili gel disinfettanti per i clienti e sarà predisposta una cartellonistica con informazioni, anche in diverse lingue in caso di eventi internazionali, che richiamino agli obblighi di disinfezione delle mani, al mantenimento della mascherina e al distanziamento fisico.
È previsto un corso di formazione on line o in presenza da erogare mediante webinar con registrazione dei partecipanti per i venditori e per lo staff, al fine di rendere edotti tutti i lavoratori circa le misure igieniche e di prevenzione anti-contagio da adottare. Le procedure di sicurezza riguardanti i cercatori verranno diffuse tramite tutorial da condividere con il supporto delle associazioni dei cercatori.
Di seguito la dichiarazione di Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemone.
«Abbiamo lavorato con il Centro Nazionale Studi Tartufo e Ipla per consentire la ripartenza delle manifestazioni per la promozione e valorizzazione del patrimonio tartufigeno piemontese, garantendo i livelli di sicurezza necessari al contrasto della diffusione del Covid19.” – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemone – “Nelle scorse settimane è stato approvato un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione, dai Comuni piemontesi a vocazione tartufigena e sedi delle manifestazioni fieristiche in calendario per quest’anno, dal Centro Nazionale Studi Tartufo e da Ipla S.p.A.
“Lo svolgimento in sicurezza delle manifestazioni rappresenta per la Regione Piemonte un obiettivo prioritario.” – prosegue Carosso – “Questi appuntamenti dedicati al tartufo rivestono un importante ruolo di attrattività turistica e di ricaduta economica per il territorio interessato, spesso connesso ai Paesaggi Unesco di Langhe, Roero e Monferrato, e costituiscono pertanto un’occasione per far conoscere le peculiarità enogastronomiche, storico-culturali ed ambientali.”
“Proprio per garantire lo svolgimento in sicurezza di queste manifestazioni oltre alle prescrizioni contenute nel protocollo la Giunta ha approvato un contributo straordinario di 210.000 per gli Enti organizzatori destinato all’informazione al pubblico delle condizioni di sicurezza adottate, alla formazione degli operatori addetti allo svolgimento nelle manifestazioni fieristiche dedicate al tartufo, all’acquisizione di servizi e forniture idonee per avvicinare e scegliere i tartufi.”