Vino & Piemonte: fioriscono fiere, saloni, forum (locali). Basteranno a promuovere l’enologia di “monsù Travet”?

inserito il 2 Maggio 2013

Diciamo subito che la domanda nel titolo è tutt’altro che retorica. Il Piemonte sta attraversando, insieme al resto d’Italia, una crisi economica e sociale drammatica. E il mondo del vino non è immune dai contraccolpi. Cantine e consorzi ammettono contrazioni del venduto e si stanno attrezzando per contrastare l’onda lunga di uno tsunami finanziario che si è abbattuto anche sui mercati vinicoli.

Il punto è che sul territorio piemontese, proprio in questo mese di maggio, c’è un fiorire di iniziative pro-vino davvero eclatante. Vediamo in ordine sparso: a Castagnole Monferrato, l’11 e 12 maggio,  c’è la festa del Ruché; negli stessi giorni a Barolo c’è la XIV edizione dell’asta dedicata al Barolo; il 4 maggio a Nizza Monferrato c’è Orizzone Nizza, rassegna dedicata alla sottozona Nizza della Barbera d’Asti docg; il 10 e 12 maggio, sempre a Nizza, un’altra rassegna dedicata alla Barbera d’Asti, Nizza è Barbera. Il primo maggio si è chiusa ad Alba l’edizione 2013 di Vinum, kermesse vinicola che ha presentato le ultime annate di Langhe e Roero e nel primo settimana di maggio, a Castagnole Lanze, altra manifestazione nel segno della Barbera, mentre ad Alba ci sarà la rassegna “Grandi Langhe docg“, mentre a fine mese, ad Asti c’è una rassegna desicata ai vini bio. Il 12 maggio a Gavi, nell’ambito di festeggiamenti locali, non mancheranno le degustazioni del Gavi in tutte le sue tipologie. Ad Agliano Terme, nell’Astigiano, il 18 e 19 maggio, ancora una rassegna pro Barbera, negli stessi giorni a Montegrosso d’Asti, distante pochi chilometri da Agliano, c’è, tenetevi forte, la fiera della Barbera. A Pinerolo, in provincia di Torino, dal 4  al 19 maggio c’è, manco a dirlo, Saporidivini.

Dando poi un rapido sguardo al calendario ufficiale delle fiere e manifestazioni in Piemonte, edito dalla Regione (http://www.regione.piemonte.it/commercio/fiere/dwd/calendario_2013.pdf) ecco gli altri eno-appuntamenti che ci aspettano per il 2013: ad Acqui Terme,  22 – 24 novembre, Acqui & Sapori; Asti, 6 – 15 settembre, il salone nazionale dei vini selezionati “Douja d’Or”; a Banchette (To), il 25 – 27 ottobre evento tradizionale del biologico “Pignoletto rosso”; a Boca (No), 18 -31 maggio e 1-9 giugno, mostra del vino Boca; a Canelli (At), 21 – 22 settembre, rassegna “Canelli città del vino”; Cinzano (To) 26 – 27 ottobre c’è la fiera dei vini della collina torinese; a Farigliano (Cn) il 17 – 25 agosto si svolge il “Salotto del vino”; a Gabiano (Al) il 26 maggio locale, c’è “Vino a corte”; a Mango (Cn) il 18 – 19 maggio, c’è “Mango: Terra-vino-tradizione”; a Vignale Monferrato (Al) il 13 ottobre, in programma il “Festival dei vini”; a Zimone (Biella) il “Cantavino”.

Poi qualcuno dice che in Piemonte non succede mai nulla!

Ironia a parte, però, restano i dubbi su quanto realmente queste manifestazioni servano ad una regione che in questi mesi dovrebbe chiudere il dossier Unesco relativo la candidatura dei paesaggi vitivinicoli a patrimonio dell’Umanità. Mica cotiche!

Dunque servono tutte queste fiere e fierette a far conoscere il vini piemontese nel mondo? Così a naso saremmo tentati di dire che no. Perché spesso, non sempre per fortuna, si tratta di vini misconosciuti, o conosciuti solo localmente. È il caso del Boca e del Ruchè, prodotti degnissimi e che meriterebbero di più, ma con produzioni davvero limitate.

Quanto alla Barbera d’Asti colpisce come sia diventata una sorta di “prezzemolo” da usare sempre. Ecco, forse, pensare ad una sola manifestazione che celebri il vino che, dalle parti di Nizza Monferrato, chiamano la Signora in Rosso, potrebbe essere un’idea tutt’altro che peregrina. Ma ci sono di mezzo campanili e orticelli, i soliti impedimenti che impediscono alle eccellenze italiche di spopolare, come sarebbe logico.

A ben guardare, tuttavia, queste fiere servono. All’immagine delle amministrazioni locali, soprattutto. Le ricadute, di una qualche importanza, sull’economia regionale sembrano essere davvero contenute. Del resto in Piemonte ognuno tende a fare gli affari suoi e il gioco di squadra, che bene fanno in Veneto o in Toscana (Brunello permettendo), va a farsi benedire. A Torino, decenni fa, sono sempre naufragate fiere e saloni vinicoli. D’altra parte la città della Mole e della Fiat non è neppure riuscita a conservare il salone dell’Auto. Che è tutto dire.

Altro discorso per il Barolo. Il “re” dei vini vive ancora di ampio credito all’estero. Grandi griffe e maison storiche ne predicano ancora l’eno-verbo in giro per il mondo, nonostante la crisi. Le manifestazioni locali dedicate a questo vino sono seguite anche dagli stranieri. È il risultato di chi per decenni ha seminato all’estero e in casa propria, indefessamente, senza dormire sugli allori e dando almeno l’impressione di fare team.

Infine, parlando di grandi vini piemontesi, colpisce come Asti e Moscato d’Asti docg, in questi anni, non abbiano un festival tutto loro. Il Consorzio di tutela si sta muovendo in Italia e all’estero con eventi e iniziative per far conoscere i prodotti in purezza e in altre tipologie d’uso, l’ultima è l’AstiHour che propone Moscato e Asti docg come ingredienti di cocktail alla frutta e long drink. Però non c’è ancora un Asti docg day e il Moscato “tappo raso”, anche se viene portato in fiere estere da produttori associati e due anni fa ebbe grande successo al Vinexpo di Bordeaux nello stand organizzato dal Consorzio di Tutela, vive riflesso in tante fiere di paese, un po’ poco per un vino che veleggia attorno ai 25 milioni di bottiglie.

Dunque che fare? Tornano alla mente le parole di Walter Massa in un intervista video rilasciata più di un anno fa proprio a questo portale. Il “papà” del Timorasso lanciò critiche aspre proprio sulla promozione vinicola piemontese, auspicando che le istituzioni avviassero progetti mirati e costruttivi che sottolineassero la vocazione enologica del Piemonte. I risultato? Forse qualche fiera di paese in più per raccontare del vino piemontese ai… piemontesi.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

3 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 29 Maggio 2013 at 13:55 -

    Grazie mille della notizia che, a quanto ci risulta, non è che abbia avuto questa grande rilevanza on-line e off-line, visto che proprio la Regione Piemonte ha avviato, anche recentemente, progetti non web di eno-valorizzazione, dalle partecipazioni a eventi e fiere alla fondazione di strutture apposite (Il Consorzio Land of Perfection, ad esempio). E fermo restando che il vino va venduto, oltre che raccontato, come SdP ci piacerebbe sapere qualcosa di più su questi Distretti sul Web, ad esempio quando è partito il progetto, quante aziende ne usufruiscono, attraverso quali canali è promosso, quanto costa e chi lo finanzia. Grazie in anticipo…
    p.s.: ecco i riferimenti del ns. direttore: Filippo Larganà, 3394730069, skype: filippolargana, facebook: https://www.facebook.com/filippo.largana; twitter: @filippolargana; linkedin: filippo larganà

  2. Ines Tammaro 29 Maggio 2013 at 09:59 -

    Un progetto per far conoscere il Vino Piemontese, orientato in particolar modo all’estero grazie al canale del Web esiste e si chiama “Distretti sul Web”!

    “Distretti sul Web” è un progetto sviluppato da Google e Unioncamere, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, per favorire la digitalizzazione dei distretti industriali italiani.
    Si propone di sensibilizzare e formare le PMI appartenenti a 20 distretti sulle opportunità offerte dal Web mettendo a disposizione le competenze di 20 giovani che si sono aggiudicati una delle borse di studio messe a disposizione da Google.
    Si tratta di un percorso di educazione digitale delle PMI italiane con base nelle diverse Camere di Commercio nei cui territori hanno sede i distretti che partecipano all’iniziativa.

    Nello specifico per quanto riguarda le province di Cuneo, Alessandria e Asti, il distretto di riferimento è il “Distretto Alimentare e delle Bevande di Canelli – Santo Stefano Belbo” con riferimento CCIAA di Cuneo.
    Partendo dal presupposto che i numeri oggi ci raccontano che le aziende presenti in modo attivo sul web hanno una crescita di fatturato (nonostante la crisi), il progetto, in fase operativa, prevede un supporto effettivo alle aziende interessate ad essere visibili sul web o ad implementare la loro presenza, in via totalmente gratuita.
    Maggiori informazioni al sito http://www.google.it/get/distrettisulweb/

    Ines Tammaro
    tammaro.distretto2@unimercatorum.it

  3. Adriano Salvi 2 Maggio 2013 at 16:12 -

    troppa grazia Sant’Antonio, da molti anni, in fatto di manifestazioni enoiche….è già qualcosa comunque che se non altro si sia evitata qualche concomitanza di date…per anni c’erano tre Feste della Barbera lo stesso giorno nel raggio di pochi chilometri.
    Non c’è niente di male, a mio avviso, che restino in piedi le sagre paesane, a patto che non abbiano la presunzione, come spesso avviene, di diventare chissà che…..di lì a parlare di turismo forse ci corre….ma per il Moscato la vedo dura…i peggiori consumatori di questo magnifico vino sono proprio i piemontesi…..danno loro manforte i ristoratori….quasi tutti ben attenti ad evitare di offrire (per finta ovviamente) un calice di moscato a fine pasto in accompagnamento al dessert…..lieti invece se il cliente acquista il “prosecchino”…..TAFAZZI DOCET

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