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Vino. Il Gavi docg sugli scudi. Stime a quasi 13 milioni di bottiglie. Montobbio (Consorzio): «Stagione ok. Ma bisogna aumentare l’imbottigliato in zona»

Maurizio Montobbio
Maurizio Montobbio

Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio di Tutela del Gavi docg, sta potando le sue vigne. «C’è chi si definisce presidente operaio. Io sono presidente vignaiolo» scherza e parla a SdP della stagione vinicola appena passata. «Un’ottima annata, nonostante il mancato accordo interprofessionale – ammette -. In controtendenza con altre tipologie piemontesi il nostro cortese da Gavi ha fatto segnare una resa minorepari al 10% rispetto allo scorso anno. Questo – sostiene Montobbio – ci ha permesso di tenere sotto controllo il mercato e i prezzi delle uve». Aspetti fondamentali per le filiere vinicole del Piemonte, che spesso forniscono più dolori che gioie ai vignaioli; moscato e barbera ne sono esempi eclatanti. Tuttavia il presidente consortile un cruccio ce l’ha. «Il 75% del nostro Gavi è imbottigliato fuori dalla zona di produzione. Sarebbe bello invertire questa tendenza. Ne va della stabilità della denominazione e del suo rapporto con il territorio di origine. Il nostro modello potrebbe essere quello dei barolisti Che cosa mi auguro per il 2016? Di consolidare la posizione di mercato in salita da sei anni, di aumentare l’imbottigliamento in zona e affermare Gavi come meta di turismo enogastronomico di qualità». Buoni propositi. Intanto ecco un po’ di cifre che fanno la “carta d’identità” del pianeta Gavi in Piemonte: il cortese di Gavi si coltiva su 1507 ettari compresi nei territori dei Comuni di: Gavi, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Bosio, Tassarolo, Francavilla Bisio, San Cristoforo, Pasturana, Parodi, Carrosio, Capriata d’Orba. L’uva prodotta nella vendemmia 2015 è stata poco più di 130 mila quintali; poco meno di 6 mila quintali la riserva vendemmiale, «Quasi tutta utilizzata» precisa Montobbio. Si sono prodotti 91.025 ettolitri di vino, pari a 12.136.000 bottiglie. Con la riserva la stima di bottiglie prodotte dalla vendemmia 2015 passa quasi a ben oltre 12 milioni e mezzo, precisamente 12.694.000. Il prezzo delle bottiglie sullo scaffale variano da produttore a produttore, si va dal minimo di 2,50 nella Gdo alle griffe che partono da 5/7 euro la bottiglia e vanno anche oltre i 10 euro. Una “forbice” ampia, croce e delizia del mercato libero che riguarda un po’ tutti i prodotti, grandi vini inclusi.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

 

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