Dark Mode Light Mode

Vino futuro. Il Consorzio della Barbera promuove “Solo Autoctoni”. Intanto, in primavera, si profila un valzer di poltrone

Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera e dei vini del Monferrato, ma anche alla guida di Piemonte Land (superconsorzio di promozione vinicola di origine regionale), si è rivelato come uno dei presidenti di Consorzi vitivinicoli piemontesi non solo più preparati e abili, ma anche in grado di catalizzare attorno a sé forze di estrazioni diverse e, per certi versi, addirittura con interessi collidenti, si pensi alle cooperative o alle Case vinicole o agli imbottigliatori o ai piccoli produttori o alle griffe più quotate. Mobrici, inoltre, è stato protagonista di una sorta di “miracolo”, la prima sinergia tra il suo Consorzio e quello dell’Asti e del Moscato d’Asti docg. Non è poco in mondo isolazionista e poco vocato alla collaborazione come quello del vino piemontese nel quale gli accordi di team stanno più alle buone intenzioni che ai fatti concreti.
Dunque per Mobrici il mandato di presidente alla Barbera, il secondo, terminerà in primavera e, almeno stando alle voci potrebbe profilarsi per lui la terza elezione per il triennio 2020-2022.
In primavera scade anche il suo mandato (il primo di Mobrici) a Piemonte Land, per il quale sembra essere in corsa il presidente del Consorzio del Roero, Francesco Monchiero.
Mobrici, però, nonostante il periodo di fine mandato (tra l’altro è in scadenza anche la presidenza di Romano Dogliotti al Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg) non ha rinunciato all’intensa attività consortile. Tra le iniziative comunicate in questo primo scorcio d’anno segnaliamo quella che impegna il Consorzio della Barbera, insieme ad altri enti, alla promozione dei vitigni autoctoni, come il Ruché, il Grignolino e l’Albarossa, dopo avere varato progetti, oltre che per la Barbera, anche per il Dolcetto e il Cortese. Ecco dunque la nota stampa che presenta “Solo Autoctoni”. Buona lettura.

“Si chiama “Solo Autoctoni” il programma di promozione sviluppato nell’ambito del Psr sottomisura 3.2 che supporta il rinnovamento dell’Associazione temporanea di imprese (Ati) del Monferrato del vino. Un organismo che mette assieme, per il tempo del piano di sviluppo rurale, il promotore Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il capofila rappresentato dall’Associazione Produttori del Nizza, l’Associazione Produttori Ruché di Castagnole Monferrato Docg, l’Associazione Produttori Grignolino d’Asti Doc e l’Associazione Produttori Albarossa, unite per concertare strategie di promozione e comunicazione.

Un progetto che vale 300.000 euro e che sostiene, in una logica di collaborazione, le iniziative promosse dalle singole denominazioni, dagli eventi per il pubblico, agli incoming con i giornalisti di settore, alle degustazioni. Operazioni necessarie per imprimere impulso e forza al nome del Monferrato e alle sue eccellenze enologiche. Partner food del progetto anche il Consorzio di Tutela del Formaggio Toma Piemontese Dop.

«Il ruolo di coordinamento del Consorzio in questa operazione è un segnale molto importante nei riguardi di quella galassia vinicola che definisce il Monferrato come un territorio unico al mondo – commenta Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Soltanto muovendosi assieme e in sinergia è possibile promuovere concretamente tutte le denominazioni con uguale efficacia. È nostro obiettivo cercare di concertare strategie comuni che abbiano al centro l’eccellenza dei nostri vini e il potenziale turistico, economico e di immagine che possono esprimere».

«L’ATI, della quale il Nizza è capofila, è lo strumento scelto per poter accedere a quei fondi che contribuiranno a finanziare le attività svolte durante il 2020 per la promozione – spiega Gianni Bertolino, Presidente Associazione Produttori del Nizza – Nel caso della nostra denominazione, ‘Orizzonte Nizza’, ‘Nata il primo luglio’ e ‘Forum Nizza’ sono solo alcuni degli eventi ai quali verranno destinati i fondi europei e regionali. Ritengo inoltre che questa associazione temporanea possa essere il motivo per avviare una collaborazione volta alla creazione di un ideale percorso nel Monferrato alla scoperta delle sue denominazioni d’eccellenza e delle manifestazioni aperte al pubblico. Il Monferrato, storicamente una delle zone più vocate alla coltura della vite e alla produzione di vini che hanno fatto la storia dell’enologia italiana, fortunatamente non è una zona viticola mono-vitigno e i produttori non l’hanno dimenticato».

«Sono molto soddisfatto di questo nuovo accordo – commenta Luca Ferraris, Presidente Associazione Produttori Ruché – La collaborazione sinergica tra associazioni di produttori ha portato a risultati forti e evidenti, un vero e proprio impulso ai numeri delle denominazioni che, per quanto riguarda il Ruchè, si esprime in primo luogo nel traguardo del milione di bottiglie».

«La ricostituzione dell’associazione, dopo la positiva esperienza di due anni fa, è un segnale importante – dice Dante Garrone, Presidente Associazione Grignolino – Un’occasione che consente a ciascuno di maturare nuova esperienza e di aprire nuove occasioni per tutte le denominazioni. È il momento giusto per agire in questa direzione».

«Un’esperienza che replichiamo con grande interesse e che auspichiamo possa continuare a avere seguito in futuro – asserisce Alberto Chiarlo, Presidente Associazione Produttori Albarossa – Il progetto dell’associazione permette anche alle denominazioni più giovani di partecipare a eventi di prima importanza, grazie a una visione comune e a una collaborazione virtuosa che promuove il territorio in maniera unitaria e globale»”.

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Nomina. Prima donna presidente di Assoenologi Piemonte. È Daniela Pesce, direttore della Cantina di Maranzana

Next Post

Intervista. Monti (sindaco di Strevi) nuovo presidente dei Comuni del Moscato. «Via alla mappatura dei Sorì. Necessari promozione e supporto ai vignaioli e alle uve delle vigne eroiche»

Pubblicità