Accordo firmato tra il colosso cinese del commercio sul web Alibaba e il Gruppo Italiano Vini, che raggruppa 15 aziende vinicole tra cui la piemontese Ca’ Bianca di Alice Bel Colle nell’Alessandrino. La notizia è stata riportata anche da alcune agenzie specializzate come 9colonne (leggi qui) e accolta con favore da molti operatori del settore. Come Alessio Fortunato, giovane enologo italiano che in Cina è docente universitario e consulente di aziende vitivinicole cinesi. SdP lo aveva intervistato alcuni mesi fa proprio sulla presenza di vini italiani nel Paese delòla Grande Muraglia (leggi qui). Ora Fortunato, sul suo profilo Facebook, ha dato notizia dell’accordo siglato qualche ora fa all’ambasciata italiana di Pechino, commentando così: «Oggi all’Ambasciata Italiana a Pechino si è firmato l’accordo tra il Gruppo italiano vini e Alibaba. L”intento è quello di vendere nel canale e-commerce in Cina. Bene vedere che le istituzioni italiane supportino queste iniziative, un po’discutibili a mio avviso le potenzialità dell ecommerce per il vino italiano in questo momento in Cina. È vero che esistono milioni di potenziali consumatori, ma voi comprereste mai qualcosa che non conoscete? Intanto faccio il mio in bocca al lupo al GIV». Nelle foto pubblicate da Alessio Fortunato su Facebook (vedi qui) ci sono alcuni monenti della firma dell’accordo. Noi riportiamo la tabella che indica come Giv rappresenti quasi tutte le regioni italiane del vino. Tuttavia il dubbio del giovane Fortunato è lecito. Oltre agli accordi commerciali servono, e non solo in Cina, azioni serie e continuative di tutorial che facciano conoscere e apprezzare il vino italiano. Altrimenti sarà molto, ma molto più difficile venderlo.
SdP