Spenti gli ultimi echi del Vinitaly di Verona i volenterosi produttori vinicoli piemontesi si gettano a peso morto sulla eno-promozione. Però fatta nel cortile di casa propria, preferibilmente, e con pochi colpi d’ala. Il che non guasta, beninteso, anche se se sarebbe auspicabile, e lo abbiamo scritto più volte, che accanto alla promozione casalinga, magari organizzata in sinergia regionale per evitare doppioni, siano programmate uscite all’estero. Come fanno in modo abbastanza continuativo alcuni Consorzi di Tutela (Asti e Barolo), qualche associazione di settore (Assomoscato e Strade del Barolo), ma come manca del tutto a livello istituzionale. E non parliamo solo di Province e Regione.
Dunque veniamo ai richiami di maggio in tema vinicolo. Il primo del mese hanno chiuso Vinum, kermesse mega-sponsorizzata di Alba, e la Festa della Barbera di Castagnole Lanze nell’Astigiano. Il primo è un appuntamento che, per quanto abbiamo visto, tende nel tempo a restringersi. Le due sedi cittadine non sembrano incontrare il favore degli operatori. Lo stand più affollato è stato quello polisensoriale dell’Asti e del Moscato che ha distribuito migliaia di coppe.
A Castagnole Lanze hanno meno pretese. L’atmosfera è sempre stata quella di una sagra paesana (sia detto con tutto il rispetto). E quindi un colpo d’ala, risorse permettendo, sarebbe auspicabile. Bene, però, la formula dei cortili e delle strade aperte alle degustazioni di vini e prodotti tipici. È l’approccio migliore per affiancare territorio e eccellenze.
Ancora da scoprire, invece, ben due manifestazioni che si svolgono in quel di Nizza Monferrato, in provincia di Asti. Peccato che, a distanza di una settimana una d’altra, siano entrambe dedicate alla Barbera.
Dal 6 all’8 maggio si svolge “Nizza è Barbera” con protagonista assoluta la Barbera d’Asti Superiore docg della sottozona Nizza, meglio sarebbe chiamarla soprazona o direttamente cru. Partecipano aziende vinicole e cantine sociali che producono tutte le tipologie piemontesi della Barbera piemontese. L’organizzazione è curata da Comune e Enoteca regionale. Cornice il Foro Boario di piazza Garibaldi, la stessa piazza e le vie del centro storico dove, tempo permettendo ci saranno degustazioni di vini abbinanti a ricette e piatti tipici. A fianco della Barbera, l’evento ospita ogni anno un testimonial eccellente: dopo il Gewurztraminer e il Soave delle scorse edizioni, per il 2011 l’ospite d’onore sarà la maison di champagne Moët & Chandon. Info anche su Facebook a questo link: http://www.facebook.com/notes/enoteca-regionale-di-nizza-monferrato/programma-nizza-è-barbera-2011/197435906961525.
Ora, per il bene che vogliamo alla città della Barbera, va bene ospitare vini non piemontesi, ma addirittura stendere tappeti rossi alla Moët & Chandon, come se ne avesse bisogno, a dieci chilometri dalla capitale astigiana delle bollicine (cioè Canelli) ha il sapore di una cavolata a merenda. Suvvia, okkei a prendere spunto dai più bravi, ma nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia, e delle opa delle aziende d’Oltralpe ai gruppi industriali italiani dell’agroalimentare, cantare la marsigliese è, secondo noi, proprio una nota stonata.
E come dicevamo, appena 6 giorni dopo, cioè dal 14 al 15 maggio, ancora Barbera protagonista, ancora a Nizza Monferrato. Questa volta, però, organizzano le maison dell’associazione “Nizza” che raggruppa i produttori di Barbera d’Asti “Nizza” (ma va?!).
Location sarà sempre il Foro Boario di piazza Garibaldi. In programma tasting e relazioni di esperti e blogger. Info: http://barbera2.tumblr.com. Atmosfera techno-socia-iper-network. Vedremo se anche quest’anno ci sarà spazio per guru che indottrineranno gli indigeni locali su come si parla di vino nel mondo virtuale o, peggio, in quello accademico. Le premesse ci sono tutte, dal docente di “sociologia dei media digitali” all’antropologa dell’alimentazione.
Barbera a parte, ecco che dal 7 all’8 maggio, a Castagnole Monferrato (Asti) c’è la festa del Ruché, sorprendete vino rosso da vitigno omonimo e autoctono coltivato solo in zona. In programma tasting e bancarelle. Info: www.gowinet.it. Anche qui l’aria è quella della festa di paese, ci sta, ma il Ruché ha bisogno anche di un balzo al di là delle mure del borgo. O no?
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)
Io invece vecchio lo sono e come ho specificato nel mio intervento evidentemente non sono al passo con i tempi e le nuove metodologie internettiane. Mi sarebbe tanto piaciuto che i siti “statici” fossero stati supportati adeguatamente negli ultimi anni dai produttori anche con un minimo di pubblicità per poter affrontare i costi e pagare qualche giornalista come me che si occupa di vino da quarant’anni per mantenerli dinamici. Non è andata così e me ne farò una ragione, mentre auguro ovviamente all’iniziativa di Barbera2 il miglior successo e riscontri dal punto di vista dell’immagine e soprattutto commerciali, perchè, essendo io avanti con l’età, rimarrò fin che campo dell’idea che qualsiasi iniziativa promozionale si debba tradurre anche in vendite di Barbera
ok, però non mi chiami più “egr” che mi fa più vecchio del necessario. Ricambio le cordialità…
Egr. Filippo,
La ringrazio delle precisazioni e dei suoi riferimenti, sarà un piacere aggiornarci nei prossimi giorni.
P.S: Intanto ne approfitto, anche se credo fosse chiaro dal contesto, per correggere un refuso nel mio messaggio precedente: NON siamo una manifestazione.
Cordialità
Gentile Monica, prima di tutto buongiorno anche a lei. Non commento nella maniera più assoluta la bontà della vostra iniziativa, osservo solo, me lo consentirà, che proprio perché partita, come lei dice, dal web, #Barbera2 avrebbe potuto caratterizzarsi, come dice lei stessa, in modo più orizzontale, partecipato, diffuso, fordse persino popolare, come, del resto è il web, come lo sono i social, di cui, mi creda, io ho già scoperto tutte le potenzialità visto che, dopo anni nei quotidiani, dirigo un sito-blog collegato ad un network (www.400asa.it) che ha sezioni su vari social oltre che su Fb. Ma, come ho detto, non voglio entrare (ci mancherebbe) nelle scelte degli organizzatori. Si tratta evidentemente di punti di vista. Quanto alla presenza degli esperti mi sono limitato a mettere in guardia. Personalmente, avendo seguito come giornalista decine di convegni, manifestazioni, eventi, fiere, forum, ecc…, ho sviluppato una forma di orticaria nei confronti di queste relazioni. Mi e vi auguro che per #Barbera2 sia (come sarà) tutta un’altra storia. Infine plaudo al percorso di approfondimento e alla assicurazione che nessuno venderà alcunché, il mio riferimento era. ovviamente, ad eventi passati distanti, evidentemente anni luce da #barbera2. E di cell ecco il mio, 3394730069 (Morino ce lo dovrebbe avere) insieme alla mia mail personale: filippo.largana@libero.it. Saluti e buon lavoro
Buongiorno Filippo,
ho apprezzato la sua risposta, di cui la ringrazio, e prendo atto delle sue considerazioni.
Mi permetto solo ancora di precisare che #barbera2 è molto vicino ai social network, e lo è per sua stessa natura. Nasce dal web, come tutte le degustazioni numerate caratterizzate dal simbolo del cancelletto #, e dalla filosofia partecipativa del web, caratterizzata dalla comunicazione orizzontale e dalla bidirezionalità invece che dalla verticalità di una comunicazione dove qualcuno fa lezione ed evangelizza, come lei dice. La invito anzi, a scoprire in google altri eventi simili, ad esempio #lambruschi1, #colfondo1…credo scoprirebbe che i social media hanno reso possibile organizzare degustazioni cosiddette dal basso e che ogni giorno le persone si organizzano autonomamente per scoprire il vino. Forse perchè c’era un’esigenza di cultura del vino e di scoperta ancora non soddisfatta?
Ed anche scoprire che questi nuovi strumenti stanno pian piano entrando a cambiare le modalità utili per trovare contatti all’estero, clienti, importatori. Ecco la ragione dell’intervento del sociologo di social media. perchè noi vorremmo capire meglio questi cambiamenti e le loro conseguenze. Anzi, se ritiene che possa essere di suo interesse, la invito a seguire l’intervento del Prof. Bennato
Anche per questo il sito è strutturato esattamente così, perchè la finalità e la modalità di questo strumento sono coerenti con la filosofia di ciò che si sta facendo. Noi non abbiamo bisogno di attrarre pubblico, noi siamo una manifestazione, non abbiamo la necessità o la volontà di promuovere l’evento. perchè si tratta di una degustazione privata su “invito” ed autoinvito, come è nella natura stessa degli eventi organizzati attraverso social media.
Siamo un gruppo di persone che stanno condividendo un percorso di scoperta della barbera, che parte dalle origini e dalla storia della viticoltura (ecco perchè l’antropologa) per arrivare ad approfondire con il punto di vista dell’agronomo e dell’enologo il percorso che porta il vino fino alla nostra tavola. E questo si farà sia per il territorio piemontese che americano, trattati con pari dignità ed esplorati con uguale attenzione. Stiamo facendo un percorso di approfondimento ripeto, nessuno venderà alcunchè.
Sono a sua disposizione qualora necessitasse di ulteriori informazioni o chiarimenti. Se vorrà contattarmi via mail, le comunicherò volentieri anche il mio numero di cellulare.
Cordialità
@ Gianluca: hai ragione, ho corretto le informazioni che sul sito #barbera2, per la verità, sono un po’ nascoste (grazie a Monica per i chiarimenti, ma un sito non dovrebbe avere un manuale d’uso, altrimenti la comunicazione va a farsi benedire, opinione da giornalista, chiaro). È vero, l’associazione del Nizza in #barbera2 è rappresentata da te che ne sei il presidente. Lo sei ancora, vero? perché sul sito del Nizza non è specificato. ma forse non ho letto bene (ancora). Quanto al resto ti assicuro che non c’è alcun intento persecutorio (non ce l’ho mai avuto per nessuno) nei confronti della manifestazione. Ci mancherebbe. E mi dispiace tu abbia avuto questa impressione. Semplicemente ho presentato il mio punto di vista, dopo la scottatura dell’anno scorso a Orizzonte Nizza (qui quelli del Nizza c’entravano) durante la quale abbiamo dovuto sorbirci esperti non piemontesi che hanno spiegato ai piemontesi che a) esiste Internet, b) ci si può vendere vino e territorio, c) meglio se comprate il loro software. Ironia a parte, il pezzo su Sdp vuole solo sottolineare come nell’Astigiano e in Piemonte ci siano in questo periodo, secondo me, un’accozzaglia di eno-eventi che spesso servono solo da passerella a politici, produttori emergenti, amministrazioni comunali a corto di idee. Ma certo non è e non sarà il caso di #barbera2 che, lo ripeto, a me dà l’impressione, e non è una critica, di un evento molto tech e legato alla comunicazione sui socialnet. E, Gianluca, W la Douja, per favore, scrivilo quando voi produttori comincerete a far sentire la vostra voce in Camera di Commercio di Asti (e magari anche in Regione, Provincia di Asti) per far cambiare formula ad un evento stinto e sfilacciato che nessuno più si fila. Quest’ultima sì è una critica e non solo alla Camera di Commercio astigiana. Ciao e buon lavoro.
Buongiorno a tutti,
mi permetto di intervenire solo per fare alcune precisazioni in merito a #barbera2:
– si tratta di un confronto tra la barbera di 10 terroir, 5 in Piemonte e 5 negli Stati Uniti che si prefigge l’obiettivo di approfondire la declinazione della barbera nei differenti terroir, e una migliore comprensione del vitigno e dei vini che ne derivano
– coerentemente con le finalità prefissate, si tratta di una degustazione scoperta, in presenza dei produttori; i partecipanti sono già stati tutti individuati, in parte invitati ed in parte si sono democraticamente autoconvocati attraverso i social media; saranno seduti tutti attorno al tavolo. Ci saranno non solo esperti del vino, giornalisti e sommelier, ma anche importatori, ristoratori, siti di e-commerce, consumatori. Sia italiani sia stranieri, dall’Europa e dagli Stati Uniti.
– si tratta di un’iniziativa privata e non dell’Associazione dei Produttori Nizza
– ci saranno interventi di agronomi ed enologi italiani e americani, non solo di sociologi ed antropologi.
Sulla base di questi presupposti, non mi sembra di ravvedere caratteristiche comuni tra #barbera2 ed altri eventi in programma a breve a Nizza Monferrato e dintorni, se non perché inerente la barbera.
Peraltro magari potrebbe essere un vantaggio avere manifestazioni diverse, poiché obiettivi e partecipanti sembrerebbero presentare caratteristiche ed esigenze differenti.
Per quanto concerne invece la volontà di indottrinare qualcuno, direi che ritengo ci siano sedi più opportune per attività di questo genere. A #barbera2 non si farà politica o evangelizzazione, ma riteniamo che la cultura sia un valore, forse quella del vino ancora di più, soprattutto in tempi in cui il consumatore si trova di fronte ad un’offerta sempre più ampia e deve scegliere. Perché per scegliere bisogna conoscere.
Le informazioni su #barbera2, incluse le aziende produttrici e i vini in degustazione, sono presenti sul sito nella sezione dedicata.
Per quanto concerne invece quanto affermato dal Sig. Salvi, devo dire che in questo caso la scelta è stata di non avere un sito statico, bensì – in considerazione della tipologia dei partecipanti, in gran parte utenti del web e di alcune nuove piattaforme come tumblr – di utilizzare uno strumento che permettesse di rispondere a due tipi di esigenze differenti: da un lato si è puntato su una sezione blog, più informale, con le informazioni tipiche del giornale di bordo, in cui potessero intervenire attivamente anche i partecipanti con loro pensieri, ricette, fotografie; e che rende questo un sito work in progress fino alla fine, fino a quando i lavori di #barbera2 non saranno definitivamente chiusi alla fine di maggio, metà giugno con la pubblicazione di tutti i contenuti.
La sezione a fondo pagina, invece, è statica e risponde al desiderio di lasciare traccia scritta a chi cerca informazioni sul progetto, i produttori, il programma, ecc. Le informazioni di carattere più istituzionale, diciamo.
Mi rendo conto che forse questo genere di piattaforma possa apparire un po’ diversa dai siti più classici, ma si è scelto lo strumento che più è parso in linea con le caratteristiche richieste dalla natura ed obiettivi del progetto, oltre che alle abitudini comunicative delle persone coinvolte.
Ringrazio tutti dei commenti e dell’attenzione che state dedicando a #barbera2.
I vostri pareri, se frutto di riflessioni adeguatamente documentate, sono sempre un ottimo stimolo per migliorare.
Cordialità
Inoltre non vedo questo accanirsi verso le diverse manifestazioni dedicate alla Barbera! Meglio aspettare il coordinamento che purtroppo non abbiamo o aspettare una provincia e Regione così distanti dalle nostre esigenze? W la Duja d’Or allora mi fai scrivere.
Caro Filippo ti devo correggere in alcuni punti: primo non è organizzato dall’Associazione Produttori del Nizza ma è una iniziativa privata. Secondo #barbera2 ha tutt’altra finalità di Nizza è Barbera. Terzo leggendo meglio il sito si capirebbe come il taglio della manifestazione sia l’esatto opposto di ciò che tu presenti.
L’argomento è talmente vasto e sfaccettato che richiederebbe, più che un post, un libro stile quelli di denuncia scritti dal mio amico Mario Giordano. Mi limito quindi a qualche rapida considerazione, partendo comunque dal fatto che sono sostanzialmente d’accordo con la disamina di Filippo.
Pensavo, leggendo le sue considerazioni, che sono ormai 40 anni da che mi occupo del settore enologico, ma di progressi nell’ ambito del marketing e della comunicazione ne ho visti, purtroppo, ben pochi.
Volendo sempre vedere, comunque, il bicchiere mezzo pieno, va detto che “Nizza è Barbera” negli anni passati se non altro ha cercato di uscire dall’angusto ambito provinciale facendo una piccola campagna pubblicitaria nel milanese che, meglio ricordarlo, è lo storico bacino di diffusione della Barbera. Quando negli anni ’70 lavoravo a Milano ebbi modo di vedere all’opera le ultime “crote piemonteise”, gestite per lo più da nicesi, dove la barbera sfusa e non scorreva a ettolitri…..tempi passati ora ci sono i wine-bar al posto dei “trani” ed il prosecco, di gran moda, gira come l’acqua minerale in estate sulle spiagge.
Il comune, che organizzava l’evento, è stato anche “sfigato” nel senso che è sempre incappato in pioggia e tempo comunque tutt’altro che primaverile.
Tralascio commenti su Barbera&Champagne di quest’anno: provincialismo questo si allo stato puro…. La barbera cantata da Gaber., per intenderci, era quella dozzinale dei “trani”.
Comunque è già qualcosa che si evitino concomitanze barberistiche come succedeva fino a poco tempo fa con le feste contemporanee a Castagnole Lanze , Agliano, Montegrosso ecc..
Feste di paese, che forse vanno bene così come sono, come la sagra del fritto misto e tante altre, non vedo differenze di immagine e gli appassionati del genere: “tanto va bene lo stesso”, sono sempre numerosi.. la pro-loco o chi per esso incassa e buona notte ai suonatori.
INTERNET
Tutti a dire che attualmente è il mezzo di comunicazione più importante……ma poi organizzatori e produttori vinicoli quando si tratta di mettere in cantiere un sia pur minimo investimento pubblicitario a cifre davvero minime, diventano sordi completamente ed il braccino scompare nella manica (sob) dato l’argomento è perfettamente attinente il proverbio: voler la botte piena e la moglie ubriaca……
Il mondo dei blogger forse sono troppo vecchio per capirlo, nel senso che leggo spesso delle cose abbastanza campate in aria, però quel Barbera2 francamente mi sembra disordinato e di difficile consultazione…..forse sarebbe meglio farlo assomigliare, tanto per fare un esempio, a Sapori del Piemonte, dove è facile trovare quel che interessa o per quelli “personali” a quello di Ziliani.
Pareri personali s’intende…..mi auguro che comunque che la Barbera possa contare in futuro su manifestazioni un po’ migliori ed utili…..sulla Douja d’Or vedremo quel che succederà con il trasferimento all’Enofila……