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Vinitaly Piemonte. L’orgoglio dei “piemonteis” diventa “Piemonte Is”. I dazi? «Agire, non reagire». A fine Fiera l’annuncio di un progetto regionale pro imprese

L’orgoglio piemontese rialza la testa? A sentire le parole del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio alla prima giornata del Vinitaly di Verona che ha aperto le porte domenica 6 aprile sembra proprio di sì.

Ha detto Cirio: «Siamo la regione che ha fatto l’Unità d’Italia, della prima Capitale italiana, dei vini e delle eccellenze agroalimentari rincresciuto in tutto il mondo. Per troppo tempo non abbiamo detto a questo mondo quanto siamo bravi. Ora quel tempo è passato e dobbiamo dire a tutti quello che sappiamo fare e fare bene».

L’occasione per ribadire quello che è a tutti gli effetti il manifesto di un cambio di passo nella narrazione del Piemonte, è venuta nel corso dell’inaugurazione del Padiglione 10 riservato, appunto, al Piemonte e gestito da Regione e Piemonte Land of Wine, il Consorzio che raggruppa tutti Consorzi vitivinicoli piemontesi.

Un’area molto gettonata da operatori e appassionati, che dà visibilità a 107 aziende vitivinicole da tutte le zone vinicole piemontesi e che racconta il vino che attraverso i Consorzi e le associazioni di produttori e di categoria.

E il cambio di passo adombrato da Cirio? Questione di mentalità e metodo, è parso di capire.

Il Piemonte ha salde radici sabaude che inducono sempre a un basso profilo prudente, ora, però, serve aprirsi e raccontare al mondo le proprie peculiarità di territorio e di gente, il messaggio.

E poi ci sono le sfide mondiali oggi davvero difficili, dazi trumpiani in testa che coinvolgono anche il settore del vino suscitando molta preoccupazione.

Cirio su questo è categorico e cita la presidente Meloni e il ministro Tajani. Dice: «Le loro dichiarazioni sono nette: agire e non reagire. Non vuol dire stare fermi, ma muoversi senza perdere di vista gli obiettivi che sono azioni di mediazione in ambito europeo, ma qualora non fossero sufficienti, perseguire sempre gli interessi del nostro Paese». E poi annuncia, senza svelarlo, un progetto pro aziende del comparto del vino che sarà rivelato a fine Vinitaly.


Da Paolo Bongioanni, assessore regionale ad Agricoltura e Cibo, è arrivato l’annuncio di un brand comune, Piemonte is (da legge in inglese e in lingua piemontese con il doppio significato di “Piemonte è” e piemontese”) che identifichi tutte le eccellenze agroalimentari piemontesi. L’assessore regionale al Turismo, Marina Chiarelli, ha provocato lanciando il progetto anti dazi di portare sempre più turisti stranieri in Piemonte per azzerare le gabelle sui vini e altre merci prodotte in Piemonte. 

Per Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land, l’unità degli intenti dei produttori può solo portare buoni frutti come la nascita e lo sviluppo del Consorzio Piemonte Land.

Paolo Ricagno, presidente del Consorzio del Brachetto, vino dell’anno uscente che ha lasciato il testimone all’Alta Langa vino dell’anno 2025, rappresentato dalla presidente del Consorzio di Tutela, Maria Cristina Castelletta, ha fatto osservare come la politica italiana si stia facendo carico dei problemi delle filiere. Infine la presidente Castelletta ha tracciato un bilancio del suo mandato (in scadenza) di tre anni e indicato un futuro molto promettente per l’Alta Langa docg del Piemonte.

Qui le nostre interviste e le foto dell’evento di Vittorio Ubertone. 

fi.l.        

Tutte le foto del primo giorno di Vinitaly 6 aprile 2025

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