Vinitaly. Al via l’edizione 46, ma come è andata la 45? E intanto sulla “svolta” bio qualcuno dice che…

inserito il 24 Marzo 2012

ph. Vittorio Ubertone

Comincia la festa. Da domani, 25 marzo, a mercoledì, 28, Verona sarà per la 46ª volta la capitale italiana e mondiale del vino. Come al solito sarà un successo. Ma lo è stato anche l’anno scorso? Quali e quanti contratti sono nati dal 45° Vinitaly?Sdp lo chiederà ai produttori vinicoli piemontesi che esporranno a Verona. Un consuntivo, dunque, per capire quanto davvero la fiera scaligera sia da volano per il vino del Piemonte e anche per quello italiano.

Intanto Vinitaly, dopo anni di silenzio, quest’anno punta al vino biologico e biodinamico con un’area dedicata a queste tipologie. Un’attenzione, forse, tardiva e dettata da un deciso aumento, soprattutto negli ultimi anni, del consumo di vino cosiddetto “naturale”. Un particolare che hanno notato anche i produttori bio da una vita. Come quelli del consorzio Trimilli che al Vinitaly bio distribuiranno un volantino di cui Sdp anticipa in esclusiva la presentazione. Eccola.

«Biologico: oggi tutti ne parlano, da 30 anni i Trimillii lo fanno.

Con questo slogan vogliamo evidenziare un percorso, che abbiamo fatto prima come singole aziende poi come gruppo, che ha contribuito a far crescere la consapevolezza dell’importanza di coltivare la terra con metodo biologico.

Vogliamo inoltre sottolineare che se qualcuno oggi può permettersi di presentare il proprio lavoro in vigna ed in cantina con aggettivi diversi da “biologico” è anche grazie al lavoro fatto da tante aziende biologiche come le nostre, e al continuo sforzo di costruzione di un sistema di controllo serio.

La conversione all’agricoltura biologica di nuove aziende è sempre un fatto positivo ed è una vittoria per chi come noi crede nell’importanza di un approccio diverso all’Agricoltura.

E’ però necessario uno sforzo, per fare proprio il percorso fatto da altri fino ad oggi, per apportare idee ed energie nuove verso una partecipazione costruttiva comune a tutto il settore, lasciando da parte le lotte volte a demolire il lavoro di aziende che al biologico hanno creduto prima di tanti altri».

Per quanto attiene alla presenza dei piemontesi al Vinitaly 2012, oltre alle Camere di Commercio, ai Consorzi di tutela (da segnalare quello quello dell’Asti docg che si presenta con un grande stand multimediale) e alle associazioni di produttori, pubblichiamo qui il comunicato dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto.

Forse la nota pecca un po’ di ottimismo che, come diceva il compianto poeta Tonino Guerra (amico tra l’altro di Oscar Farinetti, patron di Eataly e di Fontanafredda), è il profumo della vita. Ma ha almeno il pregio di dare una sana scossa di orgoglio ad una classe enologica piemontese sempre più impegnata a guardarsi l’ombelico e litigare su tutto che a fare squadra e business in nome di un “eno-made in Italy” che tutti ci invidiano, persino i nostri cugini francesi.

Ecco il comunicato regionale.

«Il Piemonte, come da tradizione, sarà presente al 46° Vinitaly in programma dal 25 al 28 marzo 2012. La partecipazione del Piemonte al Vinitaly di Verona ha una lunghissima tradizione e costituisce una delle più importanti iniziative di promozione e di marketing dei produttori e delle istituzioni piemontesi.

Si tratta,infatti, di una delle più importanti fiere internazionali del comparto, con i suoi 4.300 espositori, 150.000 visitatori, di cui 50.000 operatori, provenienti da 114 nazioni; e 2.500 giornalisti, provenienti da 140 nazioni.

Una fiera di grande importanza per il Piemonte, soprattutto per il mercato estero: basti pensare che il Piemonte esporta circa il 60% dei propri vini, per un valore che nel 2010 è stato di 1.176 milioni di euro e che nel 2011 si stima in circa 1.300 milioni di euro; valori che rappresentano circa il 32% dell’export agroalimentare piemontese e circa il 16% dell’export nazionale di vino.

Anche in questa 46° edizione,dunque, risulta forte e qualificata la presenza piemontese che comprende oltre 600 espositori, i quali occupano l’intero padiglione 9, a cui si aggiunge la grande area espositiva del Consorzio di tutela dell’Asti nel padiglione 7b.

Gli espositori piemontesi sono in gran parte singole aziende, alle quali si aggiungono una ventina di Cantine cooperative, 5 Associazioni di produttori, 8 Consorzi di Tutela, organizzazioni economiche e professionali dei produttori e numerosi enti e istituzioni, come le Province di Alessandria, Asti, Novara, Cuneo, Torino

Una partecipazione che in questa edizione si rafforza con l’intervento del nuovo consorzio Piemonte Land of Perfection che affianca la Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte nell’organizzazione della presenza dei circa 200 produttori nell’area espositiva collettiva, all’interno del padiglione 9, che comprende l’area istituzionale in cui si svolgeranno 25 incontri. Sempre in quest’area è previsto anche uno spazio per presentare e degustare i vini piemontesi, rappresentati da ben 18 DOCG e 42 DOC.

Infine, per la Medaglia Cangrande, conferita ogni anno dalla Fiera di Verona ai benemeriti della vitivinicoltura segnalati dalle  Regioni, il designato per il Piemonte è Paolo Rovellotti, produttore di Ghemme in  Provincia di Novara, attualmente presidente della Coldiretti Novara e VCO, presidente della Coldiretti Piemonte, e presidente della Camera di Commercio di Novara. Una designazione che rende omaggio al territorio vitivinicolo dell’Alto Piemonte e ad uno dei suoi importanti esponenti, da sempre fortemente impegnato nella difesa e valorizzazione del Piemonte agricolo e vitivinicolo, dimostrato nel suo lavoro nelle organizzazioni economiche e professionali e ancor più  in quello di vitivinicoltore e produttore di grandi vini piemontesi.

Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Il sistema vino della Regione Piemonte rappresenta un efficiente esempio di professionalità ed eccellenza, frutto non del caso ma, al contrario, della competenza e dell’impegno dei lavoratori appartenenti a questa filiera. Il settore vino negli anni scorsi ha risentito del difficile periodo economico, ma il mercato con il trascorrere del tempo ha dato risposte importanti e il comparto si sta riprendendo decisamente bene. L’arma in più del vino piemontese, non mi stancherò mai di dirlo, è l’altissima qualità del prodotto. Tale eccellenza deve essere portata in Europa e nel mondo intero, e non vi è occasione migliore di un appuntamento quale il Vinitaly. Il Piemonte conosce il suo vino e crede fortemente nella promozione, per questo negli anni ha sempre assicurato il proprio sostegno per la partecipazione alla rassegna internazionale di Verona. I risultati sono sempre stati ottimi, sono sicuro che il vitivinicolo piemontese ripeterà anche quest’anno i successi passati”.»


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