Verso Vinitaly 2015. 600 le Case vinicole piemontesi a Verona. Ferrero (Regione): «Vino ambasciatore del territorio». Dardanello (Unioncamere): «Noi sostegno della filiera»

inserito il 13 Marzo 2015

Riceviamo e Pubblichiamo da Regione Piemonte. “Il Piemonte vitivinicolo rinnova la sua partecipazione alla 49° edizione del Vinitaly di Verona, in calendario dal 22 al 25 marzo, la più importante fiera internazionale del settore con i suoi 4100 espositori, 156.000 visitatori professionali provenienti da 120 nazioni, 2.500 giornalisti da 140 nazioni.Una partecipazione, definita “la carica dei 600”: tanti sono infatti gli espositori piemontesi (circa il 14% del totale espositori), fortemente motivati a consolidare e sviluppare al Vinitaly questo ottimo rapporto con il mercato internazionale. I produttori piemontesi occupano l’intero padiglione 10; altre presenze, soprattutto grandi aziende, sono sparse in altri padiglioni.

Gli espositori piemontesi sono in gran parte piccole e medie aziende alle quali si aggiungono una ventina di cantine cooperative, 5 associazioni di produttori, 8 consorzi di tutela, organizzazioni professionali e numerosi enti e istituzioni.

Tale partecipazione consolida la collaborazione tra Regione Piemonte che finanzia l’operazione Vinitaly con i fondi sulla promozione del Programma di Sviluppo Rurale, Unioncamere Piemonte e il Consorzio Piemonte Land of Perfection, l’organismo per la promozione che raggruppa i principali consorzi e associazioni piemontesi del vino. Una collaborazione che si esplicita nella organizzazione della presenza di circa 150 espositori in un’area collettiva all’interno del pad. 10 Piemonte, che comprende un’area accoglienza e di degustazione e uno spazio incontri dove si svolgerà un programma di eventi e manifestazioni che rappresentano le novità, le iniziative e progetti sulla vitivinicoltura piemontese; l’azione dei tre soggetti è anche finalizzata a promuovere l’immagine unitaria e coordinata del Piemonte al Vinitaly; in tal senso l’immagine nasce dall’opera artistica  del giovane autore Guglielmo Castelli, scelta tra il concorso di giovani artisti, promosso da Regione Piemonte e Artissima, Internazionale d’Arte contemporanea di Torino. Altro elemento di promozione del Piemonte al Vinitaly, sarà il Ristorante “Il Piemonte in 4 mani”” allestito nella Cittadella della Gastronomia, area H della fiera, curato, appunto a 4 mani, da due grandi Chef stellati del Piemonte: Maurilio Garola e Davide Palluda, che proporranno i piatti e le specialità alimentari della tradizione regionale, in abbinamento con i grandi vini piemontesi.

L'assessore Giorgio Ferrero

L’assessore Giorgio Ferrero

L’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero ha così commentato il senso di tale partecipazione: «Continua il trend positivo dell’export dei vini piemontesi. Apprezzati in tutto il mondo, i nostri vini costituiscono una grande risorsa economica e un simbolo del made in Italy e made in Piemonte. La Regione Piemonte è fortemente impegnata nel sostegno di tale virtuoso processo; dando continuità a tale sostegno negli interventi in fase di definizione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, che si affiancherà a quello in atto con l’OCM Vino che, nel 2015 prevede investimenti per circa 20 milioni di euro sulle tre misure: promozione sui Paesi Extra UE, investimenti aziendali, ristrutturazione e riconversione vigneti. In tale contesto rientra la partecipazione al Vinitaly che è il più importante appuntamento per i nostri produttori per consolidare e sviluppare contatti e contratti con gli operatori, per presentare quello che si fa sulla tutela e valorizzazione il vino e i suoi territori, che sono una grande realtà economica produttiva e che contribuiscono fortemente ad accrescere l’immagine e l’accoglienza del Piemonte»

Ferruccio Dardanellopresidente Unioncamere

Ferruccio Dardanello
presidente Unioncamere

«La promozione dei settori produttivi del territorio è da sempre un elemento fondante della mission delle Camere di commercio, e i prodotti vitivinicoli del nostro Piemonte rappresentano una delle eccellenze più conosciute al mondo – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Proprio per questo, nonostante la riduzione del diritto annuale abbia costretto il sistema camerale a cancellare numerose iniziative promozionali, abbiamo voluto dare continuità alla presenza delle aziende piemontesi al Vinitaly, consapevoli dell’importanza di questa manifestazione e del ruolo di protagonisti che spetta ai nostri vini e ai nostri produttori. Quest’anno sono 150 le aziende ospitate dalla nostra collettiva nel Padiglione 10: 150 piccoli produttori che avranno l’opportunità di cogliere le straordinarie possibilità di business offerte da un evento come questo, che da anni richiama buyers e appassionati da tutto il mondo. Ancora una volta, le Camere di commercio saranno a fianco delle piccole e medie imprese piemontesi per aiutarle a competere sul mercato globale».

 

Del resto, nonostante la crisi, il vino italiano continua a reggere, soprattutto all’estero. Lo confermano i dati sull’export che, anche nel 2014, in continuità con gli ultimi anni, mantengono il segno positivo sul valore raggiungendo i 5,1 miliardi di euro con un + 1,2% sul 2013.

Il Piemonte, regione vitivinicola d’eccellenza, è parte rilevante di questo processo, con i suoi grandi vini, tutelati da ben 18 DOCG e 42 DOC, che sono apprezzati in tutto il mondo. Sui mercati esteri va circa il 60% dei vini piemontesi, per un valore che nel 2014 è stato di circa 1,04 miliardi di euro (+ 4% sul 2014), più alta di quella nazionale. Sulle tavole del mondo, in grandi numeri, vanno 56 milioni di bottiglie d’Asti DOCG su una commercializzazione totale di 66 milioni  (85%), 18,5 milioni di bottiglie diMoscato d’Asti, su 21 milioni (88%), 9 milioni di bottiglie di Barolo su 12,7 milioni (75%), 2,7 milioni diBarbaresco su 4,3 milioni (65%), 12 milioni di Barbera d’Asti su 23 milioni (51%), 10,4 milioni di Gavi su 13 milioni (80%), 2,6 milioni di Roero Arneis su 5,2 milioni (50%), 1,8 milioni di Brachetto d’Acqui  su 4,5 milioni (40%).

Ma la fama e il prestigio dei vini piemontesi lo si deve anche al valore aggiunto che deriva dal loro profondo legame con i territori che lo producono e lo propongono; quei luoghi dove la vitivinicoltura ha modellato e ispirato il paesaggio agrario e rurale; in particolare i fascinosi paesaggi vitivinicoli diLanghe Roero e Monferrato, che pochi mesi fa hanno avuto il riconoscimento UNESCO come Patrimonio dell’Umanità”

 

 

 

 

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