Riceviamo e publlichiamo. “Con l’approvazione del Consiglio di amministrazione del 13 luglio i rispettivi Consorzi di Tutela hanno deliberato e quindi richiesto ufficialmente alla Regione Piemonte la determina relativa alle rese per ettaro delle uve brachetto per la vendemmia 2016.
Dopo un’attenta analisi in merito all’andamento degli imbottigliamenti nei primi sei mesi dell’anno in corso, gli organi direttivi hanno ritenuto di riconfermare le rese della vendemmia precedente:
La resa delle uve a docg (Brachetto d’Acqui) è stata fissata a 36 quintali per ettaro e quella della doc (Piemonte) a 43 quintali per ettaro. Rimangono invariati le quote di quintali di uva per il blocage/deblocage: 20 quintali per ettaro sia per il docg sia per il doc. I produttori titolari di vigneti a brachetto potranno richiedere lo sblocco a doc o docg al Consorzio fino a resa piena.
A livello consortile è stato fatto anche un accenno sul costo delle uve ed il suggerimento ai propri associati è di conformarsi al valore medio della vendemmia 2015.
Le parti si ritengono soddisfatte per la coesione e la tempistica decisionale. «Da parte mia non posso che commentare con favore l’essere giunti alla definizione delle rese per ettaro delle uve in tempo utile rispetto alla vendemmia. Mi auguro che l’impegno di tutta la filiera possa condurre a una dovuta rivalutazione di questo vino che è e resta una risorsa del nostro territorio.» ha detto Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto. Dello stesso avviso Filippo Mobrici presidente del Consorzio che tutela la denominazione Doc Piemonte.
Ora si attende la pubblicazione della determina della Regione Piemonte. L’atto dovrebbe essere reso pubblico appena possibile, viste anche le imminenti operazioni della vendemmia che, ad oggi, si prospetta molto buona.
I Consorzi di Tutela della DOP Brachetto, inoltre, precisano che ogni notizia diffusa al di fuori dei canali ufficiali relativa a rese o indicazioni di prezzi, non rispecchia né la politica né le decisioni dei Consorzi stessi e per questo va intesa come non corretta e non attendibile.”
(fonte: Consorzio Brachetto)