Unesco. Un anno dopo i paesaggi vitivinicoli piemontesi anche quelli della Champagne iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità

inserito il 4 Luglio 2015

Questa volta i francesi sono arrivati secondi, ma con stile. Anche i paesaggi vitivinicoli della Champagne, infatti, sono stati da oggi inseriti nella lista dei viti Unesco patrimonio dell’Umanità. Esattamente un anno fa era toccato ai paesaggi vitivinicoli del Piemonte. Ecco cosa dice il comunicato dei francesi: Reims, 4 luglio 2015 – I 21 rappresentanti degli Stati appartenenti alla Convenzione UNESCO per il patrimonio mondiale hanno appena votato all’unanimità l’iscrizione dei “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” alla Lista del patrimonio mondiale nella categoria “Paesaggio organicamente evoluto”. I membri del Comitato ne hanno riconosciuto il Valore Universale Eccezionale e hanno ritenuto soddisfatte le condizioni di tutela e di gestione del Bene candidato all’iscrizione. L’emozione è palpabile tra i rappresentati francesi dell’UNESCO, dei Ministeri della Cultura e dell’Ecologia e della delegazione della Champagne. “È un sentimento di grande soddisfazione e di gioia condivisa. Il mio pensiero va immediatamente a tutti coloro che hanno lavorato al progetto, ai partner che hanno sostenuto questa iniziativa un po’ folle e agli abitanti della Champagne, la cui regione ha appena ottenuto l’ambito titolo mondiale. L’iscrizione è un riconoscimento, ma anche una responsabilità di fronte alle nazioni, e noi dovremo esserne all’altezza. Abbiamo il dovere di tutelare e occuparci del paesaggio, dei savoir-faire e del patrimonio, al fine di consegnarli integri alle generazioni future. È un appuntamento con la Storia e con la nostra storia!”, commenta entusiasta Pierre CHEVAL, Presidente dell’Associazione “Paysages du Champagne”, che ha elaborato e guidato il progetto per 8 anni. I “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne” non sono un paesaggio viticolo qualunque. Attraverso l’organizzazione dei suoi siti e del lavoro di tanti uomini e donne, testimonia l’ascesa, a partire dal XVIII secolo, di una tecnica di produzione, lavorazione e commercializzazione originale, tuttora attiva, che ha profondamente trasformato il territorio, i paesaggi rurali e urbani, dando origine al vino di Champagne: un prodotto conosciuto in tutto il mondo, simbolo di festa e convivialità. Un insieme di paesaggi e siti unici, portatori di storia, cultura e savoir-faire, alla base del Valore Universale Eccezionale dei “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne”.

Dunque dopo quelle piemontesi anche quelle della Champagne sono Unesco. C’è da sperare che i due territori, invece di farsi la guerra, si alleino. Ci guadagnerebbero entrambi.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

 

Lascia un Commento


I commenti inviati non verranno pubblicati automaticamente sul sito, saranno moderati dalla redazione.
L’utente concorda inoltre di non inviare messaggi abusivi, diffamatori, minatori o qualunque altro materiale che possa violare le leggi in vigore.
L’utente concorda che la redazione ha il diritto di rimuovere, modificare o chiudere ogni argomento ogni volta che lo ritengano necessario.