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Turista fai-da-te? Haihaihai. Il Piemonte (turistico) risponde… poco. Su 70 e-mail inviate a uffici turistici e consorzi rispondono in 15. Il resto è silenzio

unesco foto 2

Mancano meno di 100 giorni all’Expo che, dicono, porterà milioni di visitatori in Italia. Alcuni mesi fa i paesaggi vitivinicoli piemontesi sono stati nominati 50° sito Unesco italiano. La domanda sorge spontanea: come risponde il Piemonte ai turisti? Risponde poco o non risponde per nulla.

SdP ha, infatti, testato la “rete” di uffici turistici pubblici, Atl e Consorzi di Tutela inviando una e-mail da parte di un ipotetico turista. Niente di nuovo, la stessa tecnica del “falso cliente” utilizzata in altre occasioni. Venerdì 23 gennaio, alle 15,15, abbiamo inviato una settantina di messaggi di posta elettronica, raccogliendo gli indirizzi, come farebbe un qualsiasi visitatore, da siti web istituzionali, come quello della Regione Piemonte, dei Consorzi, dei Comuni e delle Atl.

Ebbene diciamo subito che hanno risposto in 15, il 20%; 12 le e-mail che sono tornate al mittente per problemi dovuti a: indirizzi inesistenti e non più attivi o caselle di posta elettronica piene. Il resto, alla data del 2 febbraio, ben 10 giorni dopo l’invio del messaggio, non ha risposto.

Ma vediamo la “classifica” di chi ha risposto.

23

Pochi minuti dopo l’invio il nostro “falso turista” riceve il messaggio del Comune di Tortona che promette notizie per lunedì 26, ma a quella data arriverà nulla. Poco dopo ecco il messaggio dell’Atl di Alba Langhe e Roero. Spettacolo. Chiara e completa, in italiano (forse perché il nostro turista ha scritto nella nostra lingua), ma anche la versione l’inglese non avrebbe guastato, con indicazioni precise di siti, luoghi, cose da vedere, consigli. Segue a ruota l’Atl di Asti che dà un po’ meno informazioni dei colleghi albesi, tuttavia la risposta è abbastanza esaustiva. Anche qui niente inglese. Curiosamente vengono consigliati itinerari di trekking senza sapere se il turista ha o meno problemi di deambulazione (attenzione!). Sulla stessa lunghezza d’onda l’Atl di Cuneo che, correttamente, avverte di avere competenza sulla parte montana della regione, ma indica i colleghi di Langhe e Roero come riferimento per la zona “eno-collinare”. Laconico il messaggio (che non si sa perché il gestore di posta elettronica ha considerato spam) dello Iat di Acqui Terme, chiuso per pausa invernale fino al 1° febbraio. La giornata si chiude con la risposta dello Iat di Canelli che risponde anche per conto della Strada del vino Astesana e dell’Enoteca regionale di Canelli (quando si dice l’ottimizzazione!). Anche in questo caso non si risponde in inglese e le notizie sono ridotte all’essenziale. Per la prima volta si citano le Cattedrali Sotterranee da dove è partito il progetto Unesco. Saranno citate poche altre volte, senza mai spiegare che cosa sono… peccato. In allegato c’è anche una scheda su Canelli, un po’ breve per un centro che in fondo è la città dove è nato il primo spumante italiano oltre un secolo e mezzo fa. Forse si poteva fare di più. Ma è già molto che ci sia stata la risposta in tempi ragionevoli.

24

E passiamo al giorno dopo, 24 gennaio, sabato. nonostante il giorno festivo qualcuno risponde al nostro turista eno-appassionato. L’enoteca di Gattinara, per esempio, con un vero e proprio spot pro domo sua, sottolineando che le vigne di quel territorio sono più antiche di quelle di Barolo e Barbaresco. E chiude con un paio di righe di saluti in inglese. Poi c’è l’enoteca del Roero che precisa di scrive in italiano perché il nostro turista ha dichiarato di studiale la nostra lingua, ma, correttamente, avverte di non avere problemi a rispondere in inglese. Bravi. Dà indicazioni sull’enoteca e sull’immediato circondario di Canale e Cisterna d’Asti. Un po’ breve. Seguono un’azienda vinicola dell’Astigiano segnalata da un Consorzio (che però non ha risposto al nostro turista); un’altra cantina vinicola dell’Ovadese che indica anche lo Iat di Ovada il quale ha poi risposto nella stessa data annunciando che il proprio sito è in costruzione e sarà operativo a metà febbraio. Amen.

Domenica 25: silenzio assoluto. Nessuno risponde al nostro turista.

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Lunedì 26: non arrivano le notizie promesse da Tortona, in compenso scrivono da SPT (Sviluppo Piemonte Turismo) organismo che fa capo alla Regione Piemonte e dalla direzione Agricoltura della Regione. Danno un minimo di indicazioni e promettono di allertare le strutture turistiche sul territorio. Not bad, direbbe il nostro turista. Arriva anche la risposta del Consorzio del Brachetto, sarà l’unico ente consortile a rispondere. Dà informazioni sulla zona del Brachetto e del Moscato e cita le Cattedrali del vino di Canelli. Il 26 scrive un’azienda vinicola e anche un sindaco dell’Alessandrino che indica alcuni siti web sul territorio e avverte il turista di aver scritto alla mail dell’Enoteca regionale, chiusa (ma non dice fino a quando) per ristrutturazione. Peccato!

27 e 29

Il giorno dopo, il 27 gennaio, il funzionario di un Comune dell’Astigiano, non si sa attraverso qualche misterioso collegamento, risponde al nostro turista in modo sintetico. Dichiara di che quel paese non è nell’area del sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli e che non ci sono cantine che vendono vino e che può rivolgersi ai paesi vicini. Gentile ma forse un po’ crudo e poco accogliente. L’ultimo messaggio arriva il 29 gennaio, 6 giorni dopo la richiesta di informazioni del falso turista. È di una aziende vinicola dell’Ovadese. Il mittente si scusa per il ritardo e si limita a fornire numeri di telefono, fisso e cellulare, con un generico invito a visitare la cantina indicando il sito web. Punto. Poi c’è il silenzio e, certo, a distanza di oltre 10 giorni, non prenderemo più in considerazione alcuna comunicazione. Come farebbe un turista che ha indicato la propria partenza a 7 giorni dall’invio della richiesta di informazioni.

Conclusioni

Il sistema accoglienza turistica in Piemonte c’è ed è anche ramificato, ci sono uffici, personale, mezzi, siti web. Tuttavia la rete non funziona. Indirizzi e-mail sbagliati o inattivi, strutture chiuse, siti Internet obsoleti, scarsa attenzione a chi chiede informazioni turistiche, sono errori da correggere subito.

Ci sono alcune state alcune ottime risposte. E SdP le ha sottolineate. Ma non si può correre in Ferrari con una sola gomma buona su tre e magari con poca benzina.

Concludiamo con lo stesso concetto con cui abbiamo aperto questo post: tra meno di 100 giorni apre l’Expo di Milano. Sarà un’occasione, non sappiamo quanto buona, ma comunque un’occasione per presentare al meglio il Piemonte. Sarebbe meglio essere preparati a coglierla.

SdP

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  1. premesso che, come ben sapete, per avere un sito Internet non aggiornato E’ MEGLIO NON AVERLO complimenti per l’inchiesta che mette in evidenza che comunque ci sono aree piemontesi ancora molto “depresse” dal punto di vista dell’accoglienza turistica ed altre che, per fortuna, vanno meglio e si sono attrezzate, coincidono grosso modo a quelle che hanno risposto e c’è da sperare che continuino a migliorare questo aspetto (i presupposti ci sono). Le Enoteche Regionali, di fatto senza più finanziamenti regionali, sono un capitolo a parte sul quale si dovranno fare a mio avviso altri ragionamenti. Va infine considerato che gennaio e febbraio sono da sempre mesi di calma piatta per le aree vitivinicole sotto tutti i punti di vista, ed il fatto che pochi giorni fa Maurizio Gily non abbia trovato un ristorante aperto a Barolo la dice lunga in materia. Vedremo quel che succede con l’Expo coi fatti e non con e chiacchiere, in ogni modo concordo sul fatto che in materia c’è ancora tanto da fare e il tutto va coordinato con precisione e competenza…..come direbbero a Milano “sperem”

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