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Tavola rotonda sulla filiera dell’uva moscato con Bruno Vespa e il ministro Martina

“Vigne di Moscato: vigne di successo?”, parte da questo interrogativo la tavola rotonda che si svolgerà il 12 maggio, dalle 16, al Foro Boario di Nizza Monferrato e che vedrà, nel ruolo di moderatore, Bruno Vespa, giornalista e scrittore, ma anche grande appassionato e conoscitore di vino. Con lui, sul palco, per quello che si preannuncia come una sorta di “Porta a Porta” dedicato al settore dell’uva moscato, da cui si ottengono l’Asti e il Moscato docg, ci saranno il ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina; l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto; e tre presidenti  nazionali delle categorie coinvolte dal tema dell’incontro: Mario Guidi (Confagricoltura); Dino Scanavino (Cia) che è di Calamandrana paese astigiano a pochi chilometri da Nizza Monferrato; e Giorgio Mercuri, alla guida di Fedagri-Confcooperative.

L’iniziativa è organizzata da Agrinsieme Moscato, il nuovo soggetto di rappresentanza vitivinicola che raggruppa vignaioli e cantine cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza Cooperativa.

Ne è presidente il vignaiolo astigiano Pietro Cirio che spiega: «L’idea della tavola rotonda è quella di fare un po’ il punto sulla situazione di un comparto che è la vita per migliaia di agricoltori del Sud Piemonte. Un settore che va bene, ma che, a nostro avviso, ha bisogno di un governance solida e stabile in grado di progettare uno sviluppo concreto e costante».

Con l’evento del 12 maggio si vuole comprendere come e quanto sia cambiato il mondo della filiera dell’uva moscato, anche alla luce dei dati e delle indicazioni che saranno esaminati e analizzati da Gianni Marzagalli e Giorgio Bosticco, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio per la Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti docg.

Insomma quello di Nizza Monferrato, terra astigiana fortemente vocata, insieme al Canellese, alla coltivazione del vitigno moscato oltre che al barbera, sarà un osservatorio privilegiato per capire prospettive e ipotizzare il futuro del settore.

Osserva Bruno Vespa: «Ho sempre lamentato l’abitudine di bere spumanti secchi con i dolci a fine pasto, invece di spumanti e di vini fermi dolci. Mi rincuora perciò sapere che il Moscato d’Asti sta avendo un enorme successo internazionale. Forse stiamo insegnando agli altri quello che ancora non abbiamo capito noi».

Alla tavola rotonda sono attesi centinaia di vignaioli dalle tre province di Asti, Alessandria e Cuneo. «Sarà l’occasione per rinnovare i legame tra il popolo delle vigne e i suoi rappresentanti sia in sede di associazioni di categoria sia nelle più alte istituzioni del Governo centrale – annota Cirio che dà i numeri di Agrinsieme Moscato -. Oggi – afferma – siamo ad oltre 1060 associati, tra vignaioli singoli e cantine, per più di 2800 ettari di vigne, ma ogni giorno abbiamo richieste e nuove iscritti, segnali inequivocabili che questo mondo ha bisogno di rappresentanza, pluralità e condivisione».

 

 

View Comments (7) View Comments (7)
  1. @Contadina, nessun malumore e grazie della fiducia. Purtroppo ancora una volta non mi sono spiegato bene e pertanto cercherò di essere il più chiaro possibile. Nel mondo del moscato come ho scritto sono molte le Associazioni, ma che rappresentano i contadini e che decidono con la parte industriale le stragegie sono solo due : Assomoscato e Agrinsieme. Questo vuol dire che se il CTM non va d’accordo con Assomoscato o con Agrinsieme , se l’Associazione dei Sindaci bisticcia con il Consorzio dell’Asti tutto questo conta zero , ma se Assomoscato e Agrinsieme si tirano frecciate (vedi ultime uscite) , come giustamente rileva Filippo, la cosa è molto grave. Bisogna che le due Associazioni abbiamo un obiettivo comune, l’obiettivo per cui sono nate (?): fare gli interessi degli associati= i contadini. Se così non fosse tutto il lavoro fatto dalle Associazioni del “mondo del moscato” andrebbe in fumo.Noi del CTM cercheremo di fare la nostra parte affinchè superino questo momento difficile.
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco

  2. Parer mio è ke chiunque parli d moscato, davanti una platea o nell’intimità d un consiglio, mi rappresenta.. ke nn abbiano voce in paritetica é un’altra storia. Ciò può avere conseguenze positive, negative o nn averne affatto.
    La m era una semplice battuta, nessun riferimento occulto al Ctm. Nonostante qlk divergenza d opinione, sn ancora pro Bosco. Spiacente d averle causato malumore.

  3. Le “altre” Associazioni di cui parlo io e cioè tanto per citarne alcune: Consorzio dell’Asti , Associazione Comuni del Moscato, CE.P.A.M, C.T.M, non raggruppano solo contadini e si battono per l’interesse dell’intera filiera. Assomoscato e Agrinsieme sono invese specifiche per i contadini, tantè che sono le uniche ad andare in paritetica per la trattativa dei prezzi e delle rese con la parte Industriale.
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco

  4. @Contadina stai serena, Associazioni che rappresentano i contadini del Moscato sono solo due Assomoscato (Coldiretti) e Agrinsieme (Cia e Confagricoltura) le altre associazioni si interessano del “mondo del moscato”…che è un’altra cosa.
    giovanni bosco

  5. In realtà questa domanda, cioè se Agrinsieme Moscato sia l’ennesima associazione, l’ho fatta ai diretti interessati… mi hanno risposto che al contrario il fatto che Cia, Confagricoltura e Coop si siano riunite semplifica la rappresentanza… quanto a Coldiretti e Assomoscato mi risulta, anche da recenti scritti resi pubblici sia da una che dall’altra parte, che non corra buon sangue tra loro e Agrimoscato… siamo alle solite: in Italia i polli di Renzo continuano a beccarsi tra loro facendo sempre più la figura dei… polli
    bye a te Conty

  6. Bella iniziativa…un pò d parte forse? Non leggo della partecipazione né d Coldiretti né di assomoscato.
    Spero che l’indicazione sul ns bisogno d rappresentanza nn dia l’input al concepimento d nuove associazioni…m sembra ke ce ne sia già un discreto esubero
    Bye

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