Depositati a terra la polvere delle polemiche e i coriandoli dei festeggiamenti proviamo a ragionare sulle recenti Stelle Michelin 2024 – le info ufficiali le trovate qui – conferite, confermate o tolte ai ristoranti del Piemonte.
Prima ovvietà: i premiati hanno festeggiato, chi ha perso la Stella Michelin non l’ha presa bene.
Seconda ovvietà: quelli che hanno avuto una stella o più stelle fanno bene a festeggiare perché il riconoscimento della guida “rossa” porta notorietà, prestigio e affari, cioè clienti. Chi dice il contrario dice una stupidaggine.
Terza e, speriamo, ultima ovvietà: chi ha perso la stella non perda la bussola. In questi giorni abbiamo letto le reazioni dei locali che hanno perso l’unica stella o sono stati “degradati”. Quelli che hanno commentato lo hanno fatto con stile. Alcuni hanno parlato di “doccia fredda” altri si sono dichiarati stupiti. In comune abbiamo notato, con sollievo, una certa voglia di rivalsa. C’è chi è arrivato a dire che considera la decurtazione della rossa un evento momentaneo, un punto di partenza che spinge a indivudare eventuali errori e migliorarsi.
Bene, anzi benissimo. Questo è lo spirito giusto. Spocchia, arroganza,
Un paio di consigli, tuttavia, ci siano concessi: gli chef (e le chef), cioè i cuochi (e le cuoche) abbiano sempre presente quello che la stessa Michelin dichiara sul suo sito nelle sezione “cos’è una Stella Michelin” (la trovate qui), e cioè questo:
Cosa provate quando leggete che uno chef “non cucina per le guide”?
Siamo felici ogni volta che leggiamo una dichiarazione del genere. Qualsiasi chef che non cucini esclusivamente per i propri clienti ha chiaramente smarrito un po’ la strada. Nessuno chef dovrebbe cucinare per le Guide o per qualsiasi altra ragione che non sia quella di soddisfare i propri clienti.
Chiarissimo. Dunque chi ha ottenuto una stella continui così tenendo sempre presente esclusivamente i clienti e non solo gli ispettori della Michelin. Chi ha perso la stella faccia la stessa cosa, nella peggiore delle ipotesi avrà soddisfatto i propri commensali conquistandone di nuovi. E non è poco.
fi.l.