L’anno scorso l’avevano chiamato Rally del Grignolino, anche se si correva nei territori del Moscato. Oggi l’hanno chiamato “dei vigneti Monferrini” anche se si correrà tra i vigneti della Langa Astigiana. Pensate che non sia normale? Invece è la prassi per gli organizzatori di quello che un tempo era il Rally Città di Canelli. Essì perché stiamo parlando della competizione motoristica che si svolgerà il prossimo 25 marzo tra Canelli, patria del moscato e dell’Asti docg che con il Monferrato ha pochissimo a che fare, e Loazzolo, terra di moscato e del Loazzolo doc, passito a base di uve moscato, che è in piena Langa Astigiana. Come lo scorso anno gli organizzatori avranno avuto certamente ottime scusanti organizzative per avere accettato un denominazione così distante dall’anima del territorio che ospita il rally. Da altre parti non capita. A Canelli siamo già alla seconda volta e se, come dice il proverbio, non c’è due senza tre, attendiamo con ansia l’edizione 2019 intitolata ai colli tortonesi o direttamente al Gavi di Gavi.
Ironia e polemiche a parte spiace e fa male constatare come la capitale dello spumante e i suoi territori vicini, dove sono nati il primo spumante d’Italia, l’idea della candidatura Unesco per le vigne piemontesi e tante altre iniziative oggi accantonate, non riescano a difendere la propria identità territoriale, neppure quando si tratta di un evento sportivo.
fi.la.