Sembra quasi la replica della partita di calcio Italia-Germania 4-3 quando Luca Bosio, contitolare con il papà Valter e mamma Rosella, di BFE il gruppo che controlla Bosio Vini di Valdivilla di Santo Stefano Belbo e la BelColle di Verduno (Cuneo), dice al microfono di SdP: «Vinitaly 2018 batte Prowein per quanto riguarda la presenza di operatori asiatici». Poi, però, il paragone si ferma lì e si parla di vini. Per BFE ci sono parecchie novità, dalla Barbera d’Asti Superiore Nuwanda già presentata su questo blog (leggi qui), alla Nascetta, antico vitigno a bacca bianca che da qualche anno vive una rinascita nel Cuneese con addirittura un’attiva associazione di produttori che lo vinificano con, sembra, buon successo; un Barbaresco tratto da un cru mito per gli amanti di questo vino a base nebbiolo com’è il Pajorè; fino a un Moscato particolare che sembra concretizzare la provocazione che, solo un anno fa, Luca Bosio aveva affidato a SdP (leggi qui).
Insomma i Bosio vogliono proprio lasciare la loro impronta nel mondo del vino piemontese e sembra proprio ce la stiano mettendo tutta con competenza e creatività. E fa piacere che il Piemonte, almeno in questo caso, sia distante anni luce dall’immagine da bogianen, letteralmente “non cambiare niente”. È un buon viatico per il futuro.