Speciale Vinitaly 2018. Borgo Maragliano, quando le bollicine della Langa Astigiana diventano grandi. Carlo Galliano: «Ma le grandi maison ascoltino i piccoli, come accade Oltreconfine»

inserito il 19 Aprile 2018

Verona 15-18 aprile 2018 - 52¡ Vinitaly - fotografia di Vittorio Ubertone

Un appello all’unità tra i vignaioli e le grandi e piccole case spumantiere, è quello che, attraverso i microfoni di SdP, fa Carlo Galliano, enologo e titolare di Borgo Maragliano, casa vitivinicola di Loazzolo (Asti) tra le più rinomate e ricercate per i suoi spumanti metodo classico. Una scommessa vita, quella di Borgo Maragliano, che è anche da la pattuglia di produttori del Loazzolo doc, passito ottenuto dalla vendemmia tardiva e dall’appassimento di uve moscato, uan delle più piccole doc d’Italia con meno di dieci ettari di vigneti divisi in appena 6 aziende dedicati a questa produzione.
Carlo parla di vino, certo, ma anche degli equilibri che ne gestiscono il futuro. Ed esce così quella voglia di unità che esprimono in tanti, ma resta poco praticata in Piemonte. Galliano non lo dice, ma lo fa capire: i cugini francesi anche in questo sono più avanti, creano meno contrasti, fra loro non ci sono primedonne e sono determinati a lavorare tutti insieme, politica compresa, per consolidare e sviluppare il loro business che non si chiama solo Champagne, ma vino francese tout court. Un esempio per tutti: la notizia della scomparsa alcuni mesi fa di Paul Bocuse, il famoso chef francese, fu data dal ministro dell’Interno. Il Governo Gentiloni, ancora in carica per le lentezze tattiche dei nostri politici, celebrerà in qualche modo Gualtiero Marchesi, maestro riconosciuto a livello internazionale della Cucina italiana? O dovremo attendere, anche in questo caso, la formazione del nuovo Governo?

Qui sotto la nostra intervista a Carlo Galliano di Borgo Maragliano.


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