Asti spumante. Segnali positivi dai mercati, ma il lavoro da fare è ancora molto. E i dissidenti restano fuori

inserito il 18 Marzo 2010

L’Asti è vivo e lotta insieme a noi. Manifesto d’ottimismo (dopo la bufera) del Consorzio di tutela che ha presentato dati di vendita e progetti futuri. Nei saloni ovattati della Casa dell’Asti, lo splendido palazzo Gastaldi di piazza Roma ad Asti, l’ente che tutela delle bollicine dolci piemontesi (www.astidocg.it) ha illustrato dati e numeri delle vendite 2009.

Una radiografia della salute economia e associativa del vino spumante italiano più venduto al mondo, con i suoi 93 milioni di pezzi (80 di Asti e 13 di Moscato docg), i diecimila ettari di vigneto a moscato bianco di Canelli compresi tra tre province, Asti, Alessandria e Cuneo, e 52 Comuni del Sud Piemonte, con 7 mila aziende vitivinicole  e 15 mila addetti.

Appuntamento importante, dunque, anche per ribadire che, dopo le ultime polemiche sui divorzi eccellenti dal Consorzio, Gancia e Martini & Rossi  su tutti, si prosegue a macinare lavoro e progetti.

I cambiamenti, però, sono stati evidenti. Al banco del relatori e tra il pubblico. A parlare, infatti, insieme al presidente, Paolo Ricagno e al direttore Aldo Squillari, c’era Gianni Marzagalli, ad di Sella & Mosca e rappresentante del Gruppo Campari, oggi anche vicepresidente del Consorzio dell’Asti.

Tra il pubblico mancavano ovviamente gli emissari dei “dissidenti”.

Quello che è stato detto in conferenza stampa lo potrete ascoltare nelle videointerviste esclusive che Ricagno e  Squillari hanno concesso a Sdp.

Per quanto riguarda i dati anche l’Asti ha risentito della crisi globale anche se la scossa sembra essere stata meno importante di quanto gli stessi dirigenti consortili e delle aziende si aspettassero.

Un po’ di terremoto comunque c’è stato. Sul mercato italiano le bollicine dolci docg made in Piemonte nel 2009 sono passate da 13,5 a 11,7 milioni con un -13,8%; all’estero la contrazione è stata più contenuta: -5,2 con 58,5 milioni di pezzi venduti contro i quasi 62 del 2008. In totale il volume dell’Asti spumante docg lo scorso anno è stato di 70,2 milioni di bottiglie contro i 75,4  dell’anno precedente.

Nello specifico dei mercati europei l’Italia è il grande assente: 11,7 milioni contro 13,5 del 2008, pari a -13,8%. Altre voci negative l’Inghilterra (indicato così non come Regno Unito), 4,8 milioni, -15% e la Russia che fissa la peggior performance di sempre: -39,7% con 5,1 milioni di pezzi contro gli 8,5 del 2008. «Colpa della recessione che ha devastato il mercato russo» spiega Ricagno. Già anche il resto dell’Europa -15,4% con una perdita secca di 1,7 milioni.

A sollevare gli animi ci ha pensato la Germania, storico mercato per l’Asti, con un sorprendente +10,8% con 18,7 milioni di bottiglie di Asti docg; l’Austria, +29,7 per un micromercato però da 2,7 milioni e la Danimarca che con i suoi 1,4 milioni ha fatto registrare un + 19% rispetto al 2008.

Nel mondo al top gli Usa con 9,8 milioni di pezzi (+1,3%) seguiti da Oceania, +10,6% (2,4 milioni); Canada, +11,7% (1,2) e Giappone, +1,2% (1,6 milioni).

In “rosso” L’America non Usa, -3,4%; l’Asia, -8,4% e le storiche “forniture navali” cioè i brindisi sulle navi da crociera a base di Asti che sono diminuite dell’11,8%. In totale, però, il mondo extraeuropeo ha consumato 16,8 milioni di pezzi cioè il 2,9% in più rispetto al 2008.

Se si passa alla classifica dei mercati il primo resta quello tedesco, seguito da Italia, Usa, Russia, Inghilterra, Austria, Australia (con o senza Oceania non si sa), Giappone, Portogallo, Danimarca e Canada.

Forniti anche i dati del quarto trimestre 2009. Buoni risultati un po’ dappertutto tranne Oceania, Portogallo e Italia dove c’è stato un -17,7. «Sono mancate la promozione e le offerte speciali» ha spiegato Ricagno.

E dopo questa ubriacatura di numeri qualche notizia sul futuro.

Intanto il Consorzio tornerà, come sede principale a Palazzo Gastaldi ad Asti. L’edificio sarà ristrutturato e ospiterà anche uno shop.

Al Vinitaly sarà presentato un house organ, cioè una rivista cartacea (che nell’era di Internet è davvero una scelta coraggiosa) con notizie e informazioni consortili. E prevista anche una versione in Inglese.

In questi mesi si discuterà anche sull’eventualità di sbloccare risorse per riprendere la promozione attraverso spot tv e altri eventi di pr e pubblicità.

È stato presentato il nuovo stand che debutterà al Vinitaly 2010. È stato progettato da un architetto artigiano e realizzato da uno staff di artigiani canellesi, e promette suggestioni “edonistiche”.

Che dire. Il Consorzio c’è e ha voglia di fare e brigare. Ed un bene assoluto perché stare fermi al palo, oggi più di ieri, è la cosa peggiore.

Filippo Larganà (Filippo.largana@libero.it)

Get the Flash Player to see the wordTube Media Player.

dialogo con Paolo Ricagno Presidente del Consorzio

Get the Flash Player to see the wordTube Media Player.

con Aldo Squillari Direttore del Consorzio

Lascia un Commento


I commenti inviati non verranno pubblicati automaticamente sul sito, saranno moderati dalla redazione.
L’utente concorda inoltre di non inviare messaggi abusivi, diffamatori, minatori o qualunque altro materiale che possa violare le leggi in vigore.
L’utente concorda che la redazione ha il diritto di rimuovere, modificare o chiudere ogni argomento ogni volta che lo ritengano necessario.