Diam (tappi) costruisce un “Arco di Trionfo” in sughero. Il ministro dell’Ambiente plaude. Il vino si fa ecosostenibile

inserito il 16 Aprile 2013

Un arco di trionfo in tappi di sughero. Non è l’ultima trovata da guiness dei primati, ma il gesto significativo della Diam, l’azienda francese di tappi da vino che in Italia, a Calamandrana, nell’Astigiano è rappresentata dalla Paolo Araldo. Un segnale, dunque, presentato al Vinitaly 2013, con il commento del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha avuto parole di elogio per l’iniziativa dell’azienda del sughero. I temi sono quelli della sostenibilità ambientale a cui l’azienda è molto attenta, come noi di Sdp abbiamo potuto constatare nel tour organizzato nella sede di produzione spagnola, circondata da querceti.

Ecco la nota diffusa ieri da Diam.

«Siete dei benefattori, questo è l’Arco di Trionfo della sostenibilità». È l’elogio rivolto dal Ministro Corrado Clini alla megascultura realizzata con 400 mila tappi DIAM da Francesco Motolose per il progetto V.I.V.A. Sustainable Wine  (Valutazione dell’impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente) promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e inaugurata oggi a Vinitaly. DIAM, fra i leaders mondiali nella produzione di tappi in sughero, è  stata dunque protagonista, questa mattina, durante la presentazione ufficiale del progetto triennale del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, con la finalità di creare le condizioni necessarie per dare valore al vino italiano come “prodotto bandiera” dello sviluppo sostenibile in Italia e nel mondo.

La famiglia Araldo con Jean Luc Ribot di fronte alla installazione realizzata con i tappi DIAM

La famiglia Araldo con Jean Luc Ribot di fronte alla installazione realizzata con i tappi DIAM

Il ministro Corrado Clini con la famiglia Araldo all'inaugurazione della megascultura realizzata con i tappi DIAM

Il ministro Corrado Clini con la famiglia Araldo all’inaugurazione della megascultura realizzata con i tappi DIAM

Condiviso con alcune delle più grandi aziende vitivinicole italiane, Università ed enti di ricerca come Agrinnova (Università di Torino), il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia, questo progetto nazionale pilota per la misura della performance di sostenibilità della filiera vite-vino, a partire dal calcolo delle impronte dell’acqua e del carbonio,  ha visto la collaborazione in qualità di sponsor  della DIAM in fase di realizzazione di un’imponente struttura progettata dallo studio ARCHEA ASSOCIATA e realizzata dalla scultore Francesco Motolese appositamente per la presentazione avvenuta a Vinitaly.

La struttura, a forma di portale nel quale sono rappresentate le varie forme di bottiglie, ha dunque un rivestimento interamente composto da 400.000 tappi in  sughero DIAM, materiale naturale, nobile, ecosostenibile e facilmente trasformabile. Un vero e proprio strumento enologico, il tappo Diam, grazie al trattamento DIAMANT che preserva gli aromi del vino evitando ogni rischio di deviazione sensoriale. La neutralità organolettica, l’omogeneità, la permeabilità controllata, la conformità alle normative mondiali, sono la ricetta originale ed unica che permette ad ogni tappo Diam  di essere singolarmente garantito. Grazie a queste sue caratteristiche il produttore vinicolo ha la certezza che il consumatore degusterà il frutto del proprio lavoro nella sua naturale ed integra evoluzione.

Inoltre DIAM si dimostra sostenibile anche dal punto di vista energetico: sin dall’inizio dell’attivitàha intrapreso un processo di costante miglioramento ed ottimizzazione del proprio consumo di energia per ridurre l’impatto delle emissioni di gas ad effetto serra causate della produzione di tappi. Solo tra il 2006 e il 2010, ad esempio, il consumo energetico dei tappi DIAM (per vini fermi) e Mytik DIAM (per i vini spumanti e frizzanti) è diminuito rispettivamente del 15% e del 22%.

 

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