Rai Tv: caos sull’agroalimentare. Da una parte inneggia alle tipicità, dall’altra accetta i prodotti “di padre ignoto”. E il Piemonte sta a guardare

inserito il 10 Settembre 2009

 

marchio non sempre amato

marchio non sempre amato

Rai tv in confusione sull’agroalimentare: produce trasmissioni che valorizzano i prodotti dop e, insieme, accetta rubriche che li sviliscono. E il Piemonte, come non bastasse, le dà pure una mano. Non ci credete? Leggete qui. Da Palazzo Lascaris di Torino, sede del governo regionale, il 10 settembre hanno fatto sapere che: «La Regione Piemonte ha collaborato con il Ministero delle politiche agricole per la realizzazione di una puntata della tramissione televisiva “Qua l´Italia – Dop” dedicata al Piemonte e ai suoi prodotti agroalimentari di qualità, che andrà in onda sabato 12 settembre dalle 11.30 alle 13.00 su Raidue». Tutto bene? Tutto ok? Come no. Se non ci fosse chi, una società esterna alla Rai, sta proponendo, proprio in questi giorni, a consorzi e enti agroalimentari (anche piemontesi), di sponsorizzare, alla modica cifra di 5.300 euro (più spese di vitto e alloggio per una troupe di cinque persone), una rubrica da inserire in una trasmissione Rai di grande ascolto che si occupa di agroalimentare, specificando che i prodotti da inserire non devono essere dop, doc o Igt. E il fatto che questo venga fatto, almeno a quanto sembra, in sinergia con la tv di Stato, in barba a chi da anni predica la bontà delle denominazioni d’origine, è veramente ridicolo. Noi di Sdp abbiamo denunciato la cosa nel silenzio generale, istituzioni in prima fila, che preferiscono chiudere gli occhi  e aderire (gratis?) a programmi passarella. 

 

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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