Un primo accenno si è avuto nel corso di una chiacchierata sul rapporto tra Vermouth e Moscato che si è svolta nell’ambito della manifestazione “Canelli, Città del vino”, festa che ha animato lo scorso fine settimana della Capitale astigiana dello Spumante.
Sul palco, stimolati dal nostro Filippo Larganà, c’erano Pierstefano Berta, già manager in importanti aziende vinicole e liquoristiche, fondatore di enti che si occupano di enologia e oggi direttore del Consorzio di Tutela del Vermouth di Torino; e l’architetto Gianmarco Cavagnino, progettista di hotel e strutture ricettive in Italia e in Europa e tra gli ispiratori di iniziative di racconto del territorio del vino con Canelli al centro.
E proprio da Cavagnino è venuto l’annuncio della nascita di Canelli Ipogea. Un progetto, da un’idea dei canellesi Sergio Bobbio, ex dirigente del Comune di Canelli a cui si devono molte iniziative e Giancarlo Ferraris, grafico illustratore di brand e progetti vinicoli tra i più apprezzati in Piemonte, che ha come scopo il censimento e la mappatura di tutte le Cantine e i luoghi della città sotterranea.
Ha spiegato Cavagnino: «Partiamo dal fatto che nell’800 c’erano quasi un centinaio di aziende che producevano Vermouth. E, grazie all’attenzione di Bobbio e Ferrraris, abbiamo scoperto che sono molte le Cantine private che nel passato erano sedi di produzioni vinicole. Sarebbe bello e utile averne un censimento e una mappa che potrebbe servire per le visite a una Canelli sotterranea che vale la pena di riscoprire perché è il simbolo delle sue attività e delle sue eccellenze senza contare che alcune potrebbero essere riutilizzate come luoghi di degustazione e affinamento di vini».
Dunque oltre alle Cattedrali Sotterranee, le Cantine Bosca, Contratto, Coppo e Gancia, scavate nel sottosuolo della città dove ancora si affinano vini e spumanti, anche altri luoghi ipogei potrebbero arricchire il patrimonio di bellezze e cultura che distingue i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e che ha Canelli tra le sue più importanti core-zone.
SdP
(Nelle foto alcune Cantine private storiche canellesi non aperte al pubblico: Gilardino e Capra-Riccadonna)
Il ruolo tra imprese e potere è sempre interessante, sia in Pace sia in tempo di guerra. Per le Cantine Riccadonna la speranza è che diventino presto un luogo di iniziative per il territorio. Grazie del commento Roberto
Concordo. Grazie del commento Emilia
Grande idea da promuovere e realizzare: credo che il centro storico di Canelli sia uno scrigno…!!!
Sarebbe interessante studiare il periodo della seconda Guerra Mondiale e i rapporti tra imprese e potere e da lì il rapporto nel tempo. Da lì importante sapere se le cantine sotterranee della Riccadonna sono agibili e con esse il loro archivio. Grazie Morando Roberto