i prodotti tipici del Piemonte
Il Ravanello Lungo o Torino o Tabasso è una delle numerose varietà appartenenti alla specie Raphanus Sativus L., famiglia Brassicacee.
La cultivar presenta piante di vigoria medio elevata, foglie distese ed erette, radice fittonante a forma cilindrica e regolare di colore rosso intenso, con apice sottile e bianco ed un piccolo alone dello stesso colore all’attaccatura delle foglie. La parte edule, composta dalla parte ingrossata e carnosa dell’ipocotile, si presenta regolare, senza sapori amarognoli o piccanti, mentre è elevata la presenza di aromi. La cultivar si distingue, quindi, per l’ottimo sapore, meno simile alla rapa delle comuni cultivar commerciali, e per il perfetto adattamento a produzioni di qualità durante tutti i mesi dell’anno. La tecnica colturale prevede la semina a file sotto tunnel durante l’intero arco dell’anno, a parte i mesi più caldi (luglio e agosto). Il ciclo colturale dura da un minimo di 21 giorni ad un massimo di 60 giorni. La concimazione ottimale si ottiene con la letamazione una volta l’anno all’inizio della stagione colturale e con humus di lombrico distribuito a metà anno colturale. È’ necessaria una irrigazione sopra chioma, poco abbondante ma frequente, ricordando che il ravanello è molto sensibile agli eccessi idrici. La coltivazione del ravanello si avvantaggia della solarizzazione (tecnica agronomica che sfrutta il calore del sole per sterilizzare il terreno), durante i mesi estivi (luglio e agosto), la quale consente l’eliminazione delle infestanti (fatta eccezione della portulacca) e controlla bene la malattia fungina rizoctonia. Per la brevità del ciclo colturale, raramente necessita di trattamenti fitosanitari.
Il seme viene prodotto in azienda, selezionando radici non troppo lunghe, di forma cilindrica e regolare con sezione tondeggiante, durante la preparazione del prodotto primaverile (seminato in marzo) per il mercato. Tali radici vengono trapiantate in aprile, fioriscono in maggio-giugno ed il seme viene raccolto a fine luglio-agosto e selezionato per le semine successive.
Zona di produzione
Attualmente, la coltivazione del “Ravanello Tabasso” è limitata, in prevalenza, alla collina di Moncalieri. Negli anni ’70, invece, la coltivazione era estesa anche a Nichelino e comuni limitrofi. La riduzione della superficie dagli anni 70 ad oggi, è dovuta soprattutto alla concorrenza da parte del ravanello olandese e di Latina. In realtà, quest’ultimo è completamente rosso, più pesante e meno lucido.
La storia
Il Ravanello Tabasso è frutto di un incrocio fra due varietà diverse di ravanello. Nella prima metà di questo secolo, nella zona di Testona (frazione di Moncalieri), era diffusa la coltivazione di un ortaggio chiamato “Ravanello Torino” selezionato, si dice, dal Sig. Ballor, un agricoltore locale famoso per la sua abilità nel creare nuove varietà tra cui il crisantemo bianco “Super William”. Le caratteristiche di questo “Ravanello Torino” erano la precocità ed il colore metà rosso e metà bianco, ma aveva il difetto di diventare facilmente vuoto all’interno. Per questo motivo, il “Ravanello Torino” è stato successivamente incrociato con una cultivar proveniente dalla Liguria denominata “oliva” per la sua forma allungata e dal colore interamente rosso. Dall’incrocio è nato il “Ravanello Tabasso”, di forma allungata, rosso e con la punta bianca. Negli anni, la varietà è stata migliorata stabilizzando, a livello genetico, le caratteristiche qualitative attraverso una selezione massale operata dagli agricoltori stessi che si sono riprodotti il seme in azienda.