i prodotti tipici del Piemonte
La varietà in oggetto fa parte del gruppo delle susine cosiddette “Siriache” ovvero provenienti dalla Siria.
Il metodo di raccolta è veramente unico perché i frutti vengono raccolti a terra dopo la loro completa maturazione; essendo un frutto molto piccolo non esiste una calibrazione. Si può inoltre affermare che la coltura è sicuramente molto rustica e non richiede cure particolari sia per la difesa fito-sanitaria che per le altre tecniche colturali; per questo motivo, il ramassin è da sempre utilizzata come pianta colonizzatrice dei terreni più impervi e difficili o come bordura per altre colture più specializzate. Dai primi anni del dopoguerra, i buoni risultati ottenuti sui mercati locali, hanno spinto alcune aziende a fare nuovi impianti specialistici di ramassin, ma anche in questo caso, le cure colturali richieste sono veramente poche e la difesa fito-sanitaria è tranquillamente riconducibile al “biologico”.
Oltre al fresco, che rimane la forma primaria di consumo, altri utilizzi tradizionali del ramassin sono:
– Cotto: il prodotto dopo essere stato privato del nocciolo viene cotto aggiungendo dello zucchero;
negli ultimi anni, in molte famiglie il prodotto denocciolato viene conservato nel freezer di casa per la cottura durante i mesi invernali.
– Sciroppato: il Ramassin, denocciolato o meno, viene conservato, aggiungendo zucchero e sterilizzando il prodotto in barattoli di vetro.
– Confettura di “Ramassin”: il prodotto si presta molto a questo tipo di lavorazione ed addirittura un farmacista di Cuneo, si fa preparare ogni anno questa confettura che consiglia, poi, per problemi di stitichezza, soprattutto alle donne in gravidanza.
Zona di produzione
La zona di produzione interessa tutto il territorio saluzzese di pianura e soprattutto la collina; la zona maggiormente interessata dalla coltura è sicuramente la Valle Bronda (Cuneo).
La storia
La coltivazione è talmente antica che non esiste una documentazione specifica ma solo testimonianze della sua coltivazione negli archivi comunali del saluzzese.
In Valle Bronda, esistono due mercati tradizionali del ramassin che vengono tenuti ogni sera per tutto il periodo di raccolta a Pagno e nella frazione S.Lazzaro di Saluzzo. Un altro sbocco di mercato è fornito da alcuni condizionatori della zona che ritirano il prodotto direttamente all’interno delle loro strutture.
Altro particolare unico del ramassin del saluzzese è il metodo di vendita adottato dalle bancarelle dei mercati rionali piemontesi, cioè la cosiddetta vendita “al palot”; il prezzo da parte della bancarella non viene stabilito in base al peso, ma in base alla volumetria, cioè un tanto per ogni piccola pala di susine.