i prodotti tipici del Piemonte
I peschi locali del Roero costituiscono un gruppo varietale assai eterogeneo, ma caratterizzato da alcuni tratti in comune come la rusticità, ossia l’adattamento ai terreni asciutti, poveri, spesso ricchi di calcare di queste colline e la buona resistenza ai più comuni parassiti.
Le “Pesche di Canale” sono frutti caratterizzati da una modesta pezzatura con buccia spessa, molto tormentosa e scarsamente colorata; la polpa è generalmente bianca, ma con frequenti venature di rosso che, in taluni casi, diviene il colore dominante, spiccagnola, soda, con intenso aroma amarognolo.
La maturazione è di solito medio-tardiva, talvolta tardiva.
Nell’ambito di questo germoplasma si selezionarono, nel corso del tempo, tipi di caratteristiche superiori che vennero propagati e diffusi e, i principali sono:
S. Anna, S. Michele, Beica Bin, Prete, Giallo del Poretto, Badoglio, Begnin, Botto, Lenin, Repubblica, Tabalet.
Zona di produzione
Tradizionalmente le “Pesche di Canale” sono coltivate sia a Canale (Cuneo) sia nelle zone limitrofe del Roero.
La storia
La coltivazione del pesco, nell’area di Canale, prende avvio con le prime sperimentazioni condotte nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1885, ad opera di un avvocato, furono sperimentate in coltura specializzata alcune varietà americane e si diede vita, così, al primo esempio piemontese di frutticoltura specializzata di tipo industriale.
La peschicoltura assunse dimensioni imponenti, arrivando ad occupare, alla fine degli anni ’20, una superficie di 1.165 ha, raggiungendo una produzione superiore ai 100.000 quintali annui.
Vittima di alterne vicende storiche, la peschicoltura roerina è sopravvissuta, seppur ridimensionando la sua importanza economica sul territorio, ma mantenendo intatta la sua importanza di tradizione e di coltura contadina.