i prodotti tipici del Piemonte
Nocciolini e Chivasso sono due nomi che non possono essere disgiunti, l’uno si identifica con l’altro.
I Nocciolini di Chivasso sono dolci conosciuti ormai nel mondo e, dovunque, graditi che, in origine, si chiamavano “Noisettes”, e vengono prodotti in modo esclusivamente artigianale; prelibate nocciole tonde del Piemonte vengono, dapprima, tostate, poi, macinate e mescolate a zucchero ed albume d’uovo. L’impasto, raggiunta la consistenza ideale, viene inserito nello speciale serbatoio di una macchina che risale, ormai, a più di mezzo secolo fa, la quale distribuisce sulle lastre di cottura la giusta quantità del composto, sotto forma di innumerevoli bottoncini, pronti per essere infornati. Una volta pronti, si lasciano raffreddare e si confezionano negli appositi sacchetti di colore rosa o celeste, a seconda della preferenza del produttore, di diversa grammatura, oppure in scatole trasparenti.
I Nocciolini di Chivasso sono igroscopici e, pertanto, sono soggetti a deterioramento, quindi, vanno conservati sempre chiusi nei loro contenitori, in ambienti sani dove non vi siano altri prodotti che emanino cattivi odori.
Si deve, altresì, evidenziare che, durante la preparazione e la manipolazione di questo impasto, bisogna seguire una particolare cura di pulizia delle macchine, degli attrezzi e, soprattutto, delle mani, perché basterebbe toccare gli ingredienti con mani ed attrezzi unti per produrre conseguenze indesiderabili sul prodotto.
Se si seguono questi accorgimenti, si è sicuri di ottenere un ottimo risultato del prodotto ed i Nocciolini, simbolo di Chivasso, saranno sempre i messaggeri più qualificati per portare, dovunque, la loro dolcissima e squisita bontà.
Zona di produzione
Attualmente, le ditte produttrici hanno tutte sede in Chivasso.
Attrezzature utilizzate
Nella preparazione di questi dolci, le attrezzature utilizzate sono l’impastatrice e l’apposita macchina per i Nocciolini, mentre l’imballaggio non richiede l’utilizzo di macchinari.
Abbandonate le scatole metalliche, il prodotto viene impacchettato in confezioni di vario tipo ma, soprattutto, nell’ormai classico sacchetto di carta rosa.
La storia
Questa specialità dolciaria ha origini antichissime, pare intorno al 1810, ed il suo inventore fu l’allora maestro pasticcere Giovanni Podio. Colui che ebbe una parte determinante nella valorizzazione e nella diffusione su larga scala di questa tipica specialità fu suo genero, il cav. Ernesto Nazzaro. Sulle pareti della prestigiosa pasticceria cittadina del cav. Ernesto Nazzaro, negli anni 30, facevano spicco gli attestati di benemerenza e le onorificenze rilasciate da enti e da città, dove il Nazzaro aveva partecipato, presentando tale specialità ad importanti mostre e manifestazioni, meritando, sempre ed ovunque, vasti consensi per la qualità e la bontà del prodotto. Fra i tanti certificati figurava un attestato d’onore rilasciato per la sua partecipazione all’esposizione di Parigi del 1900 nonché quello, non meno importante, relativo all’esposizione di Torino del 1911. Ben in vista era il brevetto, con relativo marchio di fabbrica dei Nocciolini, rilasciato dal Ministero del Commercio (del Regno d’Italia, datato 1904).
Il riconoscimento più ambito fu conseguito dal cavaliere quando poté ornare i contenitori dei Nocciolini dello stemma Reale, in quanto fornitore della Real Casa di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III e dei Duchi di Genova.
Fino verso gli anni ’30, il tipico prodotto chivassese veniva denominato Noisettes, nome francese del principale ingrediente.
L’avvento del fascismo portò l’abolizione di tutti i nomi stranieri o che tali potessero apparire, per cui il nome Noisettes dei fragranti piccoli dolci, venne cambiato con il nome di Nocciolini.