CAPRINO VALSESIANO

i prodotti tipici del Piemonte

 

E’ un formaggio fresco, grasso ad acidità naturale ed a maturazione rapida, che ha la forma di un piccolo cilindro piuttosto alto, il cui peso si aggira normalmente sui 100-300 g. (diametro max 10 cm, scalzo 4-6 cm). La pasta è molle o semidura, di colore bianco paglierino, di odore lievemente caprino e di sapore forte e piccante, che diventa molto pronunciato con l’invecchiamento. Se la stagionatura viene prolungata oltre il periodo normale, si forma esteriormente una sottile crosta giallastra o bruno-chiara, liscia e regolare.

Metodiche di lavorazione
Viene fabbricato con latte di capra talvolta miscelato con piccole quantità di latte di vacca o di pecora. Si porta il latte crudo a circa 18-20 °C, si aggiunge il cagli liquido di agnello o vitello (1/2 misurino ogni 50 litri), si lascia coagulare per circa un’ora; la rottura della cagliata è “a nocciola”, dopo la coagulazione la massa viene scaldata a 30-35 °C, è lasciata a riposare per 5’ e posta in formelle. Nelle successive 24 ore si ha un solo rivoltamento. In seguito le forme sono estratte dalle fascere e deposte su ripiani per 3-4 giorni. In questa fase si effettua la salatura a secco con un rivoltamento. Il formaggio viene lasciato maturare per 15 giorni, anche se in alcuni casi la stagionatura prosegue fino a 50-60 giorni.

Zona di produzione
Val Sesia (VC).

Attrezzature utilizzate
La caldaia di lavorazione, gli attrezzi di taglio e lavorazione della cagliata in caldaia, gli stampi sono realizzati in materiale vario: si va dal più tradizionale legno all’acciaio inox. Assi di stagionatura: in legno.

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