Press tour. Il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti accoglie giornalisti e blogger. Vini, Cantine e paesaggi protagonisti. La voglia di stupire con la pura realtà

inserito il 29 Novembre 2019

Oggetto di critiche anche feroci, spesso per partito preso, il Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti in questi mesi ha messo a segno alcune nuove iniziative. Un mese fa c’era stato il tour in Usa con aziende di varie dimensioni che, in diverse città americane, avevano presentato i loro prodotti a buyers e ristoratori.
Ora è stata la volta del mercato italiano con una iniziativa, in corso e che si concluderà proprio oggi, riservata ai giornalisti italiani ai quali è stata presentata la pura realtà di un vitigno, un territorio, Cantine e paesaggi naturali e incontaminati.
In programma un walk-around tasting, già cominciato ieri, alla Casa dell’Asti in piazza Roma, dove gli ospiti incontreranno i singoli produttori, che nel far assaggiare le loro etichette avranno modo di raccontare in prima persona la storia e la filosofia della loro azienda.
Ultimo appuntamento di questo tour tra vini, borghi e storia sarà la mostra ‘Monet e gli impressionisti’, in corso di svolgimento nei locali di Palazzo Mazzetti ad Asti. 
Ieri i 25 giornalisti, delle più importanti testate e riviste di settore italiane, hanno visitato il territorio e degustato non solo la vendemmia 2019, che si preannuncia di grande qualità, ma anche campioni storici che hanno testimoniato la capacità di durata nel tempo della denominazione.
C’è stata anche una masterclass condotta da Guido Bezzo, Responsabile tecnico del laboratorio consortile, e Mauro Carosso, delegato AIS di Torino, dove sono state presentate quattro tipologie della denominazione: Asti Dolce, Asti Dolce ‘metodo classico’ 24 mesi, Asti secco e Moscato d’Asti docg proposto in quattro diverse annate, ciascuna caratterizzata da una chiara identità. Con Bezzo e Carosso anche l’agronomo Daniele Eberle, che ha illustrato lo stato del vitigno e del territorio. I campioni in degustazione hanno offerto un’ampia panoramica sulla prima denominazione italiana a essere messa in bottiglia.
C’è stato anche un emozionante tour in elicottero che ha permesso di godere dei panorami delle colline dell’Asti e del Moscato d’Asti docg, dal 2014 Patrimonio Unesco. «Ed è proprio in virtù di questa bellezza che recentemente il Consorzio ha deciso di promuovere un progetto di brandizzazione del territorio, finalizzato a creare una rete identitaria tra territorio e produttori, rappresentata da installazioni di acciaio Corten sulle quali campeggia il nuovo logo della Denominazione» hanno annotato i responsabili del Consorzio.
Il gruppo ha visitato le stupende cattedrali sotterranee patrimonio dell’Unesco di Canelli e la Cripta di Sant’Anastasio dove la chef Mariuccia Ferrero del San Marco di Canelli ha deliziato gli ospiti con le eccellenze locali in abbinamento ad Asti e Moscato d’Asti docg.

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