Ieri pomeriggio, giovedì 3 febbraio, la riunione dei rappresentanti dei Consorzi del vino piemontesi che aveva come tema il futuro di Piemonte Land of Wine, il super Consorzio che raggruppa gli enti consortili vitivinicoli e che, da alcune settimane, è al centro di una polemica tra Langaroli (Consorzio del Barolo e Consorzio del Roero) e Astigiani/Monferrini (leggi qui).
Ad oggi non c’è alcuna comunicazione ufficiale. Dalle indiscrezioni che trapelano sembra che, in qualche modo, le polemiche siano state ridimensionate, almeno in apparenza, o, comunque, rientrate nell’alveo di un, sia pure aspro, confronto tra diverse visioni sul futuro del vino del Piemonte.
Intanto, indiscrezioni a parte, stando ai fatti, né il Consorzio del Barolo né il Consorzio del Roero, i cui vertici, nel dicembre scorso sui media, avevano annunciato con grande clamore l’intenzione di abbandonare PLW, avrebbero emesso e compiuto atti ufficiali e formali in tal senso.
Allo stato, dunque, i Consorzi vinicoli di Langam che qualcuno aveva battezzato secessionisti, restano parte integrante del consorzio PLW.
Ratificate, invece, le dimissioni del presidente di PLW, Matteo Ascheri, che è anche alla guida del Consorzio del Barolo. L’ente pare non abbia ancora indicato un nuovo consigliere rimanendo, per ora, con un solo rappresentante nel CDA di Piemonte Land, il direttore del Consorzio del Barolo, Andrea Ferrero.
Tornando alla riunione di ieri niente o poco trapela sul confronto tra le varie anime di PLW. L’unica cosa che si sa è che si sarebbe arrivati a una sorta di “pace armata” con Piemonte Land of Wine che continuerebbe nelle sue attività di promozione programmate (le fiere di Parigi, Verona e Düsseldorf) e, nel frattempo, i rappresentanti dei Consorzi vinicoli piemontesi si impegnerebbero a vagliare ipotesi e proposte per modificare la rappresentanza dei vari enti nel CDA e, forse, anche in parte, a modificare la “missione” di PLW.
In questo tempo la reggenza del superconsorzio è affidata ai due vicepresidenti: Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato; e Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Acqui (Brachetto d’Acqui docg).
In linea di massima Mobrici e Paolo Ricagno confermano le indiscrezioni e parlano di una continuità delle attività d Piemonte Land.
«Ho avanzato proposte chiare sul ruolo che, a mio parere, dovrebbe avere Piemonte Land sulla promozione: più centrato sul Piemonte vinicolo in generale lasciando ai Consorzi di territorio le attività secondo le loro esigenze. Mi aspetto delle risposte» a detto a SDP Paolo Ricagno (foto).
«Piemonte Land continua le attività già programmate, questo è chiaro e importante. Com’è stato importante che tutti, io per primo, abbiano messo buona volontà nel confrontarsi sul futuro di Piemonte Land. È stato un bene. Nel frattempo dobbiamo metterci attorno a un tavolo e pensare al futuro» è stata la dichiarazione a SdP di Filippo Mobrici (foto)
Insomma, dopo tanto clamore che certo non ha fatto bene all’immagine del Piemonte del vino, i Consorzi, tutti, restano in PLW un po’ come separati in una casa comune che deve trovare nuove regole di convivenza, magari decidendo anche dove andare e come andarci.
fi.l.