SdP ha intervistato Francesca Serafini, romana, scrittrice e sceneggiatrice, appassionata di vino e ospite di una cantina astigiana nell’ambito di un festival letterario. Invitata dal festival canellese “Classico”, dedicato alla lingua italiana e con forti collegamenti con la produzione vinicola della zona, Francesca Serafini, ha presentato il suo libro “Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiatura”. È stata ospite di Casa Bosca, la maison canellese che fa parte delle Cattedrali Sotterranea Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. SdP l’ha intervistata sul suo rapporto con il vino e, in particolare, con i vini piemontesi che la scrittrice ha dichiarato di amare e di conoscere raccontando anche qualche curiosità. «Ho conosciuto il vino da bambina, grazie a mio nonno e parte della mia famiglia che è originaria della Toscana – ha detto Serafini a SdP -. A me piacciono Nebbiolo, Barolo e Moscato. Mio marito ama la Barbera. E noi diciamo “la” e non “il” Barbera. Io come linguista non sbaglio. A Roma, invece, quando al ristorante ordiniamo “una” Barbera ci guardano in modo strano. È una chicca di eno-cultura che conserviamo gelosamente». Tra i libri della Serafini oltre a “Questo è il punto” c’è anche “Di calcio non si parla”, sorta di lessico famigliare in chiave calcistica.
Poi c’è il lavoro di sceneggiatrice che ha portato Francesca Serafini a lavorare per la Rai (La Squadra) e il cinema.
Ultima fatica il film di Claudio Caligari, “Non essere cattivo” che è stato scelto per rappresentare l’Italia al concorso degli Oscar per la sezione film stranieri non in lingua inglese.
«Il Cinema – ha detto la scrittrice nell’incontro canellese – assomiglia molto a quello che si fa nel vino: tecnica, conoscenza, tradizione, storia e passione per trasmettere sentimenti e ricordi attraverso una parentesi che fa dimenticare gli affanni quotidiani e ci fa riflettere».
Qui di seguito il trailer del film di cui la Serafini è stata co-sceneggiatrice e l’intervista che SdP ha realizzato nelle Cantine di Casa Bosca.