Ceppi di vite centenari, modellati dalla natura e dal tempo, che diventano sculture. Vigneti storici da cui si ricavano nuove piante resilienti che danno uve da cui nasce un vino unico e memorabile. Una struttura di accoglienza fondata su un nuovo modo di narrazione del territorio e del vino che non termina con il calice, ma prosegue e si arricchisce con la musica, l’arte, la letteratura, le immagini, la natura, la storia, l’ambiente e paesaggi che sono Patrimonio all’Umanità.
C’è tutto questo – e molto altro – nel nuovo centro enoturistico e nel museo “Anima del Vino” che la Cantina Sociale Barbare dei Sei Castelli presenterà al pubblico tra il 30 giugno.
Il centro con museo annesso, già operativo dai primi giorni di giugno, si trova a Castelnuovo Calcea, in provincia di Asti, in regione Opessina, sulla strada che collega Canelli e Nizza Monferrato ad Asti.
Il centro enoturistico
Il 30 giugno ci sarà l’inaugurazione ufficiale aperta a tutti sia del centro enoturistico sia del museo.
Dice Maurizio Bologna, presidente della Cantina: «Il nostro complesso di regione Opessina è il frutto concreto di decisioni corali e condivise tra tutti i nostri 260 soci e il risultato della preziosa professionalità e della continua dedizione che il nostro staff ha messo in campo per l’apertura di una struttura che è un unicum della nostra zona».
Racconta Enzo Gerbi, enologo e direttore della Cantina: «La prima idea di questo progetto risale a una quindicina di anni fa quando come Cantina decidemmo di osservare e tutelare viti centenarie di barbera, resilienti al clima, alle malattie e ai parassiti. Ne facemmo oggetto di studio, anche con l’aiuto dell’Università di Torino. Ci rendemmo conto di essere davanti a una rara eredità di enorme valore biologico e naturale e creammo così una sorta di arca per salvare le viti di barbera più resistenti e cominciare a impiantare vigneti moderni con individui “figli” di quelle piante centenarie. Dalle uve di quelle viti ottenemmo un vino, che abbiamo chiamato “Il Risveglio del Ceppo” e che è il prodotto di questa nostra ricerca».
Gerbi parla del nuovo centro enoturistico, «È una struttura che va oltre la vendita dei nostri vini che pure resta la nostra missione principale. Essa ruota attorno al progetto del Risveglio e alla nostra produzione vinicola, certo, ma allo stesso tempo è stata pensata anche come un’importante occasione per raccontare il nostro paesaggio, la sua storia e la cultura, l’arte e la musica che, insieme, rappresentano un valore aggiunto inestimabile per la nostra zona. Un valore che, oltretutto, non è copiabile perché unico, originale e caratteristico».
Il punto vendita è progettato e impostato con espliciti riferimenti di design, ma senza rinunciare alla praticità. È composto da un bancone di accoglienza e assaggio, un’area riservata alla degustazione, un’isola centrale di esposizione dei vini con pareti attrezzate, una moderna cucina per ogni evenienza, una fila di vasche d’acciaio e un palco sollevato che guarda al grande locale di vendita in grado di trasformarsi in auditorium e piccolo teatro.
Il museo
Sotto al salone polifunzionale è stato predisposto un museo con grandi pannelli che raccontano la storia del progetto “Il Risveglio del Ceppo”, un plastico del territorio e campioni dei terreni su cui si coltivano i vigneti, una grande botte a forma di acino dove si affina la Barbera d’Asti “Il Risveglio del Ceppo” da degustare, insieme ad altre selezioni di vini, in un’area apposita adiacente a una sala cinema dove visionare contributi video e audio.
Ezio Ferraris è l’artista locale (è di Agliano Terme) che per decenni ha selezionato e interpretato i vecchi ceppi sradicati a cui natura e tempo hanno dato forme particolari ed evocative. A questi ceppi egli ha attribuito significati e storie, ruoli e destini. Una selezione delle sue opere, gli “spiriti delle vigne”, è posta al centro della sala secondo un percorso museale allestito sotto il punto vendita. A rendere l’itinerario ancora più evocativo, oltre a un sistema di luci studiato ad hoc, ci sono le musiche del Maestro Cristian Ravaglioli, musicista e compositore di grande talento che ha creato brani originali dedicati al progetto “Il Risveglio del Ceppo”.
E poi ci sono le parole della Barbera d’Asti che “parla” e racconta ai visitatori la sua vita millenaria.
Domenica 30 giugno, dunque, ci sarà l’open day pubblico con, dalle 10,30, l’inaugurazione ufficiale del centro enoturistico, alle 11 il concerto di Cristian Ravagnoli, alle 11,30 le visite guidate al museo “L’Anima del Vino” e dalle 12,30/13 l’aperitivo con i vini della Cantina, Il Risveglio del Ceppo in primis, e gli agnolotti piemontesi della Pro loco di Castelnuovo Calcea.
La Cantina in sintesi
Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli – anno di nascita 1960 – 260 soci viticoltori – 800 ettari vitati – 85% della produzione è vino Barbera – un territorio con 6 Castelli in altrettanti Comuni: Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Moasca, Calosso, San Marzano Oliveto, Costigliole d’Asti – nel territorio del sito Unesco Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.