No Vinitaly, no party? Il Consorzio dell’Asti rinuncia allo stand nella kermesse scaligera. Spendig review o strategia?

inserito il 28 Marzo 2014

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Il Consorzio dell’Asti e del Moscato docg, che quest’anno compie 81 anni e insieme a quello del Chianti è il più antico ente di garanzia vinicola d’Italia, non sarà al Vinitaly 2014, in calendario dal 6 al 9 aprile a Verona, con il consueto grande stand. Sponsorizzerà il brindisi di apertura dello spazio istituzionale del Piemonte domenica 6 aprile, alla cerimonia di apertura della manifestazione scaligera.

La notizia era nell’aria da tempo, ma il primo a darla è stato il quotidiano La Stampa attraverso il corrispondente albese Roberto Fiori. Nella servizio, pubblicato sulle pagine astigiane, si dà conto della scelta, confermata dal presidente dell’ente, il lombardo Gianni Marzagalli, già manager del gruppo Campari, che spiega: «Per il 2014 non avremo, come negli anni passati, i contributi a fondo perduto dalla Regione Piemonte, gran parte dei quali sono serviti a coprire i costi della fiera».

L'articolo pubblicato sulle pagine astigiane de La Stampa di Torino

L’articolo pubblicato sulle pagine astigiane de La Stampa

Dunque mancano i soldi, secondo la dichiarazione presa da una lettera che lo stesso Marzagalli avrebbe inviato agli associati nella quale chiarisce anche che: «A differenza di un’azienda privata che utilizza il Vinitaly come occasione commerciale per incontrare clienti e ricercare nuovi importatori, per il più importante Consorzio italiano delle docg l’obiettivo e la finalità devono essere rivolte a informare il consumatore, il trade e i media, nelle loro realtà, con strategie e comunicazioni diverse da Paese a Paese, contribuendo ad aumentarne la richiesta di consumo».

Il messaggio è chiaro, non si può scialare, le vacche sono sempre più magre anche per il Consorzio e quindi il presidente dà appuntamento al Vinitaly 2015 (che come sanno tutti è l’anno dell’Expo di Milano) e promette una presenza adeguata nell’area della Regione Piemonte, con costi decisamente più abbordabili.

E a proposito di costi nel pezzo de La Stampa si parla di 400 mila euro spesi per la presenza 2013 che fu caratterizzata da uno stand bianco molto scenografico e apprezzato, arricchito da un’area verde con erba vera, da uno spazio Asti Hour che distribuì oltre 10 mila cocktail a base di Asti docg e frutta, da un ristorante per gli ospiti gestito da uno chef stellato e che annoverava, tra le chicche, anche un sala cinema con tanto di filmato in 3D e persino grappoli di moscato ibernato da offrire ai visitatori. Tutte cose che, a quanto pare, hanno pesato non poco sulle casse del Consorzio, tanto da consigliare una pausa di riflessione. Spiegata in una nota stampa intitolata: “Vinitaly. Le ragioni di una scelta diversa. Asti e Moscato d’Asti docg all’inaugurazione del padiglione piemontese”, diffusa dall’ente di piazza Roma poche ore prima dell’uscita dell’articolo sulle pagine astigiane de La Stampa, e che pubblichiamo integralmente.

Dice la nota del Consorzio: “All’appuntamento con il Vinitaly, in programma a Verona Fiere dal 6 al 9 aprile, il Consorzio dell’Asti docg sarà presente in maniera diversa. Per il 2014 non ci sarà la grande area istituzionale del Consorzio che aveva destato negli anni scorsi interesse e curiosità. “La necessaria razionalizzazione delle spese promozionali e altre priorità di scelta negli investimenti su mercati emergenti ci hanno indotto a sospendere per quest’anno la partecipazione diretta al Vinitaly” confermano i vertici del Consorzio. Operatori e visitatori della kermesse veronese troveranno comunque l’Asti docg e il Moscato d’Asti docg negli stand delle decine di aziende consorziate, piccole e grandi che partecipano al Vinitaly Si brinderà con l’Asti docg, il Moscato d’Asti e l’AstiHour all’inaugurazione nell’area istituzionale del Piemonte al padiglione 10 – settore incontri e dibatti gestito dal Consorzio Piemonte Land. Nei giorni della rassegna il sito www.astidocg.it sarà costantemente aggiornato così come il blog www.astidocgblog.com”

Nell’articolo de La Stampa non c’è traccia di reazioni degli associati. Sdp ha raccolto pareri contrapposti. Sa una parte chi si rammarica della scelta low profile del Consorzio al Vinitaly, dall’altra chi plaude in nome di una rinnovata sobrietà.

Certo i delusi non mancano soprattutto tra chi, appassionati, giornalisti, operatori del settore, avevano nello stand dell’Asti, una stella polare per incontri, summit, conferenze stampa. Dovranno farsene una ragione, almeno fino al prossimo anno.

Intanto le attività del Consorzio vanno avanti. Sui mercati esteri c’è il grande progetto Cina-Lady Asti, sorta di karaoke che ha premiato cantanti cinesi e che vorrebbe essere un passepartout per le aziende che voglio vendere Asti docg nel Paese della Grande Muraglia, da sempre una piazza difficile da conquistare. Sul mercato nazionale il Consorzio sembra puntare sull’Asti Hour, il long drink a base di frutta che spopola in eventi locali e nazionali.

Insomma anche se qualcuno parodiando una vecchia réclame tv commenta l’assenza dello stand del Consorzio a Verona con la battuta “no Vinitaly no party” i brindisi all’Asti docg non mancano in attesa di un Vinitaly 2015 che torni a vedere una presenza adeguata del Consorzio.

SdP

Immagini dello stand del Consozio dell’Asti al Vinitaly 2013

1 Commento Aggiungi un tuo commento.

  1. Adriano Salvi 28 Marzo 2014 at 14:54 -

    da anni, andando controcorrente ma trovando ogni anno sempre più soggetti che la pensano come me, ho molti dubbi sull’utilità della presenza “istituzionale ” al VinItaly a quei costi poi,,,a quanto leggo elargiti “a fondo perduto” da una Regione che ha quasi annullato il trasporto locale e molto altro di più importante di una vetrina dagli incerti risultati pratici…….come afferma poi lo stesso comunicato del Consorzio, effettivamente le aziende che producono Asti e Moscato d’Asti, presenti al Fierone ci pensano già loro a promozionare il prodotto……certo la decisione lascerà “orfani” i tanti scrocconi, giornalisti e operatori vari, ma anche pubblico non meglio identificato che utilizzava l’area per bere e quando possibile mangiare a ufo…….poi con l’Expo 2015 si vedrà…..ma la vedo dura….

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