Si può immaginare due posti lontanissimi geograficamente tra loro come le Filippine e Grinzane Cavour? Forse no. Eppure questi due luoghi hanno qualcosa in Comune: l’Asti docg. Le bollicine dolci piemontesi sono trattate in modo nettamente diverso in patria e nell’arcipelago del Sud Est Asiatico. Ce lo ha fatto notare un lettore di SdP che, in vacanza nelle isole che si affacciano sull’Oceano Pacifico, ha inviato un paio di foto con bottiglie di Asti Cinzano vendute a gruppi di quattro con, in omaggio, una bottiglia di vino australiano. Negli stessi giorni, secondo la segnalazione di un lettore astigiano, in un supermercato di Asti, si faceva esattamente l’inverso: una bottiglia di Asti in omaggio con l’acquisto di altro vino. Una bella diversità di vedute.
C’è poi la curiosità delle bottiglie istituzionali griffate dal Consorzio di Tutela dell’Asti docg, messe in vendita dall’enoteca regionale di Grinzane Cavour (vedi foto qui a fianco). Una “novità” notata il 28 aprile scorso (Pasquetta) e che abbiamo documentato e postato su Facebook. La cosa non ha mancato di suscitare perplessità da parte di produttori e operatori del settore. Al momento in cui scriviamo una risposta ufficiale e chiarificatrice da parte del Consorzio non c’è ancora, anche se da piazza Roma è filtrata parecchia irritazione. Si parla di una mail di fuoco da parte del direttore Giorgio Bosticco e della richiesta di ritiro immediato di quelle bottiglie che sarebbero state omaggiate all’enoteca per un evento e in alcun modo potevano essere vendute. Fabrizio Pace, direttore dell’Enoteca regionale di Grinzane Cavour, ha contattato SdP e dato la sua versione: «È tutto frutto di un disguido – ha assicurato -. L’economia della nostra Enoteca regionale non si fonda certo su 9 bottiglie, tante sono quelle che ci sono avanzate, messe in vendita per errore. Si è trattato solo di un equivoco di cui mi sono scusato con il Consorzio dell’Asti». Insomma solo una svista, corretta dopo la denuncia di SdP.
FL