Natale arriva. Vini e cose buone: dalle Langhe una Barbera d’Asti dedicata al “re” tartufo e… a un “tabui”

inserito il 3 Dicembre 2015

Tra 22 giorni sarà Natale. Una ricorrenza che chiude un anno orribile, per fatti internazionali che si sono intrecciati con i casi personali. Imperativo, tra tanta oppressione, dare spazio alla leggerezza. Il vino aiuta, non a dimenticare, ma a ricordare le cose migliori. Come è il caso di Truffle Hunter Leda, la Barbera d’Asti che una maison langarola ha deciso di dedicare a un compagno particolare. Ecco la storia.

imgres“Una Barbera d’Asti docg dedicata al Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba e del Monferrato, il fungo ipogeo più famoso e pregiato al mondo, una golosità per amanti della buona tavola che trova in questo angolo di Piemonte, nel Nord Ovest d’Italia, la sua espressione migliore.

L’idea è della famiglia Bosio, da sempre dedita alla produzione di grandi vini, tra Moscato, Barbera e Barolo, oggi al timone di un gruppo accreditato tra le realtà emergenti del nuovo Piemonte vinicolo, che ha lanciato, con successo, la Barbera d’Asti docg Truffle Hunter Leda.

Raccontano Valter e Luca Bosio, padre e figlio, alla guida dell’azienda vinicola di famiglia con Cantine e vigneti tra Santo Stefano Belbo e Verduno: «Barbera e tartufo sono come due facce di una stessa medaglia. Sono due tessere di un mosaico più grande che si chiama Piemonte, il nostro Piemonte. Una terra baciata da Dio e coltivata da uomini e donne che da secoli ne traggono frutti preziosi, vino in testa. La nostra famiglia è da sempre appassionata della raccolta dei tartufi. Conosciamo i posti dove nascono e ne rispettiamo l’ambiente per amore del nostro territorio e dei tartufi che per crescere hanno bisogno di un paesaggio intatto e sano».

Leda

Leda

Ma perché il nome Leda accanto a Truffle Hunter (cercatore di tartufi)? «In Piemonte la “cerca” dei tartufi si fa con cani, chiamati “tabui”, particolarmente addestrati e dotati di fiuto eccezionale. Sono loro, veri compagni di “trifulao” (è il nome piemontese che si ai cercatori di tartufi), a scovare il Tuber Magnatum Pico. Leda era uno di questi splendidi e portentosi cani. Era della razza del Lagotto, una delle razze più dotate per la ricerca dei tartufi. Per 14 anni è stata al nostro fianco, nelle nostre camminate tra i boschi, beandosi, con noi di un paesaggio unico al mondo e aiutandoci a trovare tartufi pregiatissimi e buonissimi che hanno allietato la nostra tavola e quella dei nostri amici. È stato naturale ricordarla con un vino, la nostra Barbera d’Asti, che ricorda da vicino la nostra terra, da dove nascono vini, tartufi e tanti frutti meravigliosi che Leda ci ha aiutato ad apprezzare».

Questa è la storia di Leda e della Barbera d’Asti a lei dedicata da chi l’ha voluta bene e ha ricevuto un cambio un amore sconfinato.

«La nostra Barbera d’Asti Truffle Hunter Leda sta avendo grande successo perché mantiene le promesse – dicono Valter e Luca Bosio -. È un vino di carattere e gentile, con una grande facilità di beva, ma che, nello stesso tempo, rispetta le caratteristiche dell’uva barbera da cui è vinificato: i colore rosso intenso, il profumo di bacche rosse, il sapore deciso e morbido, la persistenza del gusto che ricorda l’uva. Una sinfonia “piemontese” in piena regola. Bevuto con un piatto a base di tartufo (pasta, risotto, uova o fonduta) trova la sua piena realizzazione di vino ideale, degno compagno del Tuber Magnatum Pico e… del ricordo della nostra Leda».”

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