Moscato. È lite continua sul caso Asti/Zonin. La Regione Piemonte ricorre al Consiglio di Stato

inserito il 22 Marzo 2012

La Regione Piemonte ricorre al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Lazio che aveva accolto il ricorso dell’industriale veneto Zonin, che ha vigne di moscato ad Asti, contro la decisione di tenere la città di Alfieri fuori dalla zona di produzione della docg. La decisione regionale era nell’aria, tanto da apparire quasi un atto dovuto. Ad ufficializzarla una nota diffusa dall’assessorato regionale all’Agricoltura che, con toni battaglieri, è integrata dalle dichiarazioni dell’assessore Claudio Sacchetto, esponente della Lega Nord il quale pochi giorni fa ha, tra l’altro, annunciato la sua candidatura a sindaco di Cuneo.

Vinitaly 2011. L'assessore regionale Claudio Sacchetto brinda con il presidente del Consorzio di Tutela, Paolo Ricagno. Oggi i due enti sono ancora su fronti opposti sul cado Ast/Zonin. (fotografia di Vittorio Ubertone)

Ecco il comunicato dell’assessore Sacchetto.

«L’Assessorato Regionale all’Agricoltura continua determinato il suo percorso contro le prepotenze  in difesa del territorio storicamente vocato alla produzione del Moscato Docg.

La Regione Piemonte ha infatti dato mandato all’Avvocatura affinché ricorra al Consiglio di Stato in merito alla sospensiva del disciplinare del Moscato decretata il 15 marzo dal Tar del Lazio in seguito all’azione legale attuata da Zonin. L’imprenditore vitivinicolo veneto ha infatti richiesto al Tribunale Amministrativo Regionale di esprimersi sulla correttezza del disciplinare dell’Asti Docg e, in secondo luogo, la sospensione della validità dello stesso. A metà del mese corrente l’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale laziale ha accolto la seconda istanza.

La Regione Piemonte non ci sta, il confronto continuerà in Consiglio di Stato.

Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Ho sottolineato in più occasioni che l’Assessorato Regionale all’Agricoltura non accetta alcuna prepotenza da nessuno. La scelta di lasciar fuori il Comune di Asti dalla zona di produzione è stata presa seguendo un percorso legittimo all’interno dell’unico organo legittimato moralmente a farlo: la commissione paritetica, ma la decisione a quanto pare non viene accettata da Zonin. La Regione ha il compito di tutelare un prodotto che porta l’immagine del Piemonte in tutto il mondo. La decisione emersa dalle considerazioni del Tar del Lazio non solo fanno male al comparto, ma creano disagi e danni alla commercializzazione del Moscato, i produttori sono in una fase complessa in quanto senza preavviso è stata annullata la validità del disciplinare. Basta con l’arroganza di pochi che danneggia l’intero settore, la Regione continua determinata il suo percorso a difesa del territorio, l’azione proseguirà in Consiglio di Stato. Intanto è positivo il fatto che la sospensione delle sottozone non riguardi la vendemmia 2011”.»

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Stefano 23 Marzo 2012 at 22:01 -

    CHE VERGOGNA !!!!!!

  2. tappo saltato 23 Marzo 2012 at 15:18 -

    avrei capito il ricorso della Produttori Moscato. Quello della Regione lo capisco di meno, e confesso che se lo perde mi girano anche un po’ le balle visto che pagherà le spese con i soldi anche miei. Ma nella vita non si può capire tutto.

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