Roberto Cota, governatore del Piemonte, concorda con il collega veneto, Luca Zaia e ritiene gli ogm non risolutivi dei bisogni alimentari del pianeta. E dice: «Puntiamo alle eccellenze del territorio». Sdp ha incontrato il presidente regionale e deputato leghista a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, dove Cota ha partecipato ad una festa del Carroccio. Con lui, davanti ad una platea di alcune centinaia di simpatizzanti e supporter bossiani, molti politici locali, tra cui l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, e il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli.
Ecco il testo dell’intervista che Roberto Cota ha rilasciato a Sdp.
Presidente, il suo collega veneto, l’ex ministro alle Politiche agricole, Luca Zaia, ha definito una balla la tesi secono cui l’uso di ogm, cioè di organismi modificati, in agricoltura risolverebbe la fame nel mondo. Lei che ne pensa?
«Che ha ragione Zaia. Certo gli ogm non risolverebbero il bisogno alimentare del mondo. È una tesi che non mi convince come non convince il mio collega».
Il Piemonte anni fa, quando era presidente regionale il pidiellino Enzo Ghigo, fece una scelta di campo precisa: no alla coltivazione di ogm. Ci furono polemiche. Il mondo dei campi si divise. Addirittura si arrivò alla distruzione di campi di mais ogm. Poi arrivò il primo Comune ogm-free d’Italia, Bubbio, in provincia di Asti. Oggi lei conferma quelle posizioni?
«Sì. L’Agricoltura piemontese deve puntare alla qualità, non alla quantità. È l’unica via per rilanciare il comparto».
Però in questo momento il settore è in sofferenza. Si lamentano forti ribassi dei prezzi all’origine di molti prodotti come l’uva, la carne, le verdure. Ci sono tensioni sociali e anche a livello istituzionale. Qual’è la ricetta della Regione?
«Quella di far conoscere meglio le eccellenze piemontesi. C’è bisogno di promozione, ma fatta bene e mirata. E basta con gli sprechi enormi tipo la parcella da 22,5 milioni di euro pagata durante la precedente amministrazione regionale, all’architetto Fuksas, per progettare un grattacelo a Torino che ancora manco si è costruito. L’agricoltura piemontesei ha potenzialità inespresse che vanno valorizzate. Soprattutto a livello europeo. Con l’ex ministro Zaia, ad esempio, riuscimmo ad impedire che l’Europa aprisse le frontiere al riso cinese. Bisogna continuare su questa lienea: difendere gli interessi dei produttori piemontesi contro l’omologazione alimentare»
A proposito di eccellenze, che vino ama il Governatore del Piemonte?
«Apprezzo tutti i vini piemontesi, ma se proprio devo scegliere il Barolo su tutti e al secondo posto il Gattinara Superiore. Però la sera che sono stato eletto ho brindato con un meravoglioso e ottimo Asti spumante, un must…»
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)