Mondo Brachetto. Intesa a metà tra viticoltori e aziende. Assobrachetto: «Ha vinto il vecchio. Possibili ricorsi»

inserito il 26 Agosto 2010

In attesa dell’accordo sul Moscato, in discussione oggi a Torino, mercoledì si sono concluse, con un’intesa a metà e molto discussa, le trattative per il Brachetto d’Acqui docg e doc. Nello specifico per la raccolta 2010 le rese per la docg Acqui sono state fissate a  45 quintali/ettaro per lo spumante e 53 per l’Acqui tappo raso. La quota doc è a 50,6 quintali7ettaro sia per tappo raso che spumante. Il prezzo del docg è stato fissato a 14,4 al miriagrammo, il 10% in eno per la doc, mentre nessuna intesa è stata raggiunta sul prezzo per le uve in esubero in considerazione di una resa totale del vigneto di brachetto tra i 96 (docg) e i 108 (doc Piemonte) quintali/ettaro.

Una situazione che non soddisfa una parte dei viticoltori che avevano chiesto 48 quintali/ettaro per la docg e l’applicazione, come lo scorso anno, di  un premio di produzione in materia prima per le aziende che avessero superato le quote di vendita della scorsa stagione. Tutte richieste che sono state respinte

Pier Luigi Botto, presidente di Assobrachetto (viticoltori) associazione che non firmato l’accordo 2010, non nasconde la delusione. E dice a Sdp: «Non siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo. Hanno prevalso le vecchie strategie. E noi ci abbiamo rimesso».

Botto, che non esclude ricorsi contro l’accordo che definisce zoppo, se la prende soprattutto con il neo assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto: «Abbiamo creduto che un politico giovane potesse innovare il comparto, avviando aperture per far contare di più chi coltiva le uve. Invece hanno prevalso le vecchie logiche. Le industrie vinicole hanno imposto le proprie tesi anche andando contro altre aziende che volevano allargare il mercato».

Anche per questo il fronte industriale sarebbe diviso. Si parla di una o due case vinicole che non avrebbero aderito all’accordo che non è stato siglato anche dai sindacati agricoli (Cia, Coldiretti e Unione Agricoltori) i quali si sono riservati di decidere dopo aver sentito la propria base. Con la quais totalità delle aziende hanno firmato anche le cantine sociali.

E ora, con la vendemmia dell’uva rossa dolce alle porte in diversi Comuni tra Artigiano e Acquese (i primi grappoli saranno staccati già martedì) non resta che attendere gli sviluppi che potrebbero essere anche clamorosi.

«Sì perché se la Regione non emmeterà la determina entro martedì – avverte Botto – i viticoltori potrebbero rivendicare la produzione indicata dal disciplinare: cioè 96 quintali/ettaro per la docg e 108 per il Piemonte»

Insomma anche per il Brachetto la situazione appare intricata almeno quanto quella del Moscato.

Sdp

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