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Mondo Barbera. Orizzonte Nizza celebra la “rossa”, ma intanto si va alla distillazione. E i furbetti ringraziano

Amata, reclamizzata, cercata, venduta, comprata, osannata, bistrattata e alla fine rottamata. La Barbera vive un momento quando meno contrastato. Se ne parlerà il 24 e 25 maggio a Nizza Monferrato, provincia di Asti, in occasione di Orizzonte Nizza, l’ennesima manifestazione dedicata alla “rossa” piemontese.

Programma e iniziative sul sito http://www.ilnizza.it che presenta l’associazione dei produttori della Barbera d’Asti docg legata alla tipologia Nizza e presieduta dal produttore-ex cestita Gianluca Morino.

Prima di ON c’era stata la presentazione della campagna di promozione – ancora in corso – da 400 mila euro promossa dal Consorzio di tutela dei vini d’Asti e del Monferrato (presidente Enzo Gerbi); il Barbera Meeting sponsorizzato da Provincia e Comune di Asti insieme ai Comuni di Nizza e Casale Monferrato. Infine c’è stata la kermesse Nizza è Barbera con la presentazione pubblica della “rossa”.

Vista così, con tutte queste occasioni di comunicazione e di marketing, uno dalla Barbera d’Asti si aspetterebbe sfracelli commerciali, o almeno performance soddisfacenti in tema di volumi e immagine.

Invece il mondo piemontese del vino risponde alla crisi con la distillazione di 220 mila ettolitri di vino in eccedenza (Con la barbera anche Brachetto e Dolcetto).

Non un colpo d’ala, non una proposta alternativa. Trasformare il vino in alcol è l’unica risorsa.

Un segnale, quello della distillazione, che da più parti, politica in testa, è stato considerato necessario «per ripartire da zero».

Sarà, ma c’è anche chi avanza dubbi sulla validità di una misura che può apparire più un premio ai furbetti della cantina, quelli cioè che in questi anni hanno prodotto senza freni e senza perseguire la qualità, fregandosene dei segnali del mercato e magari assecondando spregiudicate eno-speculazioni che se da una parte hanno fatto alzare le rese, dall’altra hanno trascinato in giù qualità e reddito agricolo.

Chi ci ha guadagnato? Certo dalla distillazione non ci guadagnano i produttori che hanno puntato sulla qualità, sulla selezione delle uve, sul diradamento, in una parola quelli che non hanno sputtanato il proprio lavoro.

Lunedì noi di Sdp sarà a Orizzonte Nizza per sentire le voci di vignaioli e manager del vino.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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