«A tavola come in campo tifa l’Italia… io mangio italiano». Cesare Prandelli, il ct della nostra Nazionale, testimonial di uno spot pro made in Italy del gusto. Accade in uno spot diffuso in questi giorni dal Mipaf, il Ministero delle Politiche agricole di cui è referente il ministro Maurizio Martina. Si tratta di una campagna presentata sul sito del ministero. Leggete qui. Nel video si vede Cesarone incitare quelli che sembrano calciatori e che invece si riveleranno camerieri con tanto di vassoi su cui campeggiano palloni da calcio con i marchi delle denominazione d’origine.
Diciamolo pure. La creatività è così così, Però raggiunge lo scopo: dire una volta per tutte che “italians do it better”, almeno per quanto riguarda il cibo. Eccheccavolo! Ecco il video.
Del resto non è una novità che il calcio venga usato per promuovere la buona tavola e di sponsor gastronomici delle squadre di pallone ce ne sono stati: dalle acque minerali ai dolciumi, dai salumi alla pasta alla birra.
Il fatto è che se la Nazionale è nazionalista gastronomicamente parlando, così non si può dire dei clubs italiani che, giocatori stranieri a parte, non disdegnano di farsi fotografare in feste di fine campionato (Juventus docet anche in questo) con calici colmi di una marca di Champagne. Qualcuno dirà che è colpa di qualche mega contratto di sponsoring. Possibile. Ma perché chiedersi se al PSG facciano lo stesso con uno spumante italiano è considerata un’ingenuità che rasenta la dabbenaggine?

Comunque così è il calcio, quello con la A maiuscola, che non ha paura di apparire ipocrita celebrando l’italianità quando veste la maglia azzurra sotto l’egida ministeriale, snobbandola poi quando corrono i soldi del club.
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)