Metti un pomeriggio caldissimo di metà settembre alla Douja d’Or di Asti con l’Anag, l’associazione nazionale assaggiatori di grappa, che organizza una “singolar tenzone” che poi tenzone non è o, meglio, lo è se la si intende come paragone e confronto tra tre Moscati d’Asti dalle tre aree classiche di produzione, Canelli (Asti), Santo Stefano Belbo (Cuneo) e Strevi (Alessandria) e altrettante grappe di Moscato da Piemonte (Canelli), Puglia (Trani) e Sardegna (Tempio Pausania).
Inevitabile che la memoria scolastica vada all’epica sfida tra Orazi con Curiazi di romana memoria, ma anche in questo caso sarebbe un errore.
Non c’è sfida, ma fratellanza, cuginanza in qualche caso nella masterclass allestina da quelli dell’Anag. Così si scopre come i Moscato d’Asti delle tre zone cambino di profumi, colori e sapori secondo i territori che li originano.
Idem per le grappe che offrono un ventaglio di suggestioni alcoliche senza pari con, come ha ben detto Antonella Bocchino della famosa famiglia di distillatori canellesi, i delicati sentori di fiori del Piemonte che, man mano che si scende a Sud diventano frutta matura in Puglia e macchia mediterranea sulle coste sarde.
E proprio Antonella Bocchino, con la sua Ab Selezione – Italian spirits, è al timone di un progetto che mira a distillare grappe da tutti i Moscati che sono coltivati in Italia, dal Trenino alla Sicilia. Ce ne ha parlato nella videointervista che pubblichiamo qui sotto. Buona visione.
fi.l.