Marchesi Gualtiero vuò fà l’ammericano e firma i nuovi McItaly. «Faccio la rivoluzione» dice. Invece è una resa

inserito il 4 Ottobre 2011

Gualtiero Marchesi e la sua "brigata" di cucina (da Internet)

Torna il McItaly questa volta a firma di nientepopodimeno che Gualtiero Marchesi, sì, proprio lui, il famoso cuoco italiano importatore della Nouvelle Cuisine e dell’oro (vero) da mangiare sul risotto. La notizia è di quelle destinate a suscitare un oceano di discussioni con code, lunghissime, di polemiche. Ma partiamo dai fatti.

Scrive l’Ansa in un lancio della tarda mattinata del 4 ottobre 2011: Gualtiero Marchesi, il più famoso cuoco italiano, creerà per tutti i McDonald’s italiani due panini e un dessert, da lui “firmati”. «Ho osservato da vicino, senza pregiudizi, i giovani: dove vanno a mangiare? Cosa mangiano? Domande semplicissime che precedono la mia scelta di collaborare con McDonald’s», afferma Gualtiero Marchesi, che oggi, 04 ottobre, in Piazza Duomo a Milano presenterà la collaborazione con la catena di ristorazione.

I panini, che saranno disponibili per tre settimane ciascuno da domani 05 ottobre, si chiamano “Vivace” (composto da bacon, spinaci saltati, cipolla marinata, hamburger bovino e maionese con grani di senape) e “Adagio”, che propone fra gli ingredienti pane ricoperto di mandorle a pezzetti, mousse di melanzane, pomodori a fette, melanzane in agrodolce, hamburger bovino e ricotta salata. Entrambi i panini costeranno meno di 5 euro, esattamente 4,70.

Fino al 15 novembre nei ristoranti McDonald’s vi sarà un’altra ricetta di Marchesi: un “Tiramisù alla milanese” che unisce due specialità della cucina italiana: una fetta di panettone con salsa al caffè e una crema di mascarpone con canditi e mandorle. Costerà 2,50 euro scontata a 2 euro se aggiunta al menù. «Per noi è un sogno che si avvera – commenta Roberto Masi, amministratore delegato di McDonalds’ Italia – per l’esperienza e la conoscenza che Marchesi porta con sé e soprattutto per lo spirito innovatore e l’attenzione alla qualità e ai dettagli che ci accomuna».

Lo stesso chef “divino”, con una nota stampa del suo ufficio di comunicazione precisa che: «le domande che mi sono fatti su dove vanno a mangiare i giovani sono semplicissime e precedono la mia scelta di collaborare con McDonald’s. Se è vero che l’alta cucina ha determinato una rivoluzione del gusto a tavola, ora è tempo di portare questo cambiamento a tutti, partendo, ovviamente, dai più giovani. La vera notizia è che proponendo le ricette per questi due panini ho aperto le porte del regno degli hamburger alle melanzane e agli spinaci. Se non è rivoluzione questa! Per il dessert ho voluto fare un omaggio, facendoli incontrare, ai due dolci italiani per eccellenza: il veneto tiramisù e il lombardo panettone. Sono sicuro che avranno successo tra i milioni di giovani che ogni anno
entrano nei McDonald’s italiani e anche tra tutti gli altri clienti. Perché giovane è il panino!»

Insomma Marchesi – al netto delle dichiarazioni ecumeniche di Masi (parente?) – sembra essere lontano mille miglia dal business e dalla notorietà che una simile operazione di  contaminazione gastronomica – non nuova per Mc Donald’s che con i suoi McItaly sta cercando in tutti i modi di accreditarsi come protagonista della cucina più popolare e gradita del mondo, quella italiana – gli può portare e parla di rivoluzione, di innovazione, di sdoganamento di ingredienti italiani (melanzane e spinaci) nel “regno degli hamburgher” (non ha caso parla di monarchia, che spesso è assoluta e assomiglia molto ad una dittatura).

Che dire? Siamo basiti e allibiti. GM non ricorda il flop mediatico del McItaly tanto caro all’ex ministro Luca “grease” Zaia di cui qui riproponiamo la nostra “videoautopsia” pubblicata quasi due anni fa.

Gm non ricorda che Mc Donald’s è una catena americana di fast food all’americana che spesso è al centro – a torto o a ragione – di discussioni e polemiche riferite proprio allo stile di cibo che propone?

Ma forse GM ricorda e sa benissimo e tutto questo è più che una rivoluzione gastronomica un’operazione mediatica che accenderà i riflettori su Marchesi e, ancora una volta, su McDonald’s.

E se fosse così, mannaggia, pure noi ci siamo cascati dando spazio ad una cosa che sembra avere a che fare molto con il business e poco, pochissimo, con la cucina, quella vera che ai giovani italiani si può insegnare in cento, mille, un milione di modi diversi da quello di contrabbandare una fetta di melanzana e un fiocchetto di spinaci dentro ad un tristissimo panino gommoso, il tutto da ingollare “fast”, molto fast e poco, molto poco slow.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Adriano Salvi 4 Ottobre 2011 at 13:25 -

    “pecunia non olet” o meglio puzza del fritto da oli non meglio identificati di quelle patatine che mezzo mondo ingurgita nei Mac e che sono un attentato all’apparato digerente. Marchesi “abbraccia” il colosso americano per evidenti ragioni di cassa….è notorio che il celebre cuoco, al di là dei suoi meriti professionali di cui non è questo la sede per disquisire ma che indubbiamente ci sono, abbia già fatto di tutto per incrementare il businness che nei ristoranti che gestisce o ha gestito a quanto pare non risulta abbia prodotto risultati economici del tutto gratificanti. Ci aveva goà provato anni addietro con una linea di alimentari da lui firmata, di cui si è persa traccia, ora “sposa” Mac in un connubio chiaramente mercantile, anche se si tenta di farlo apparire come “socialmente utile” per le giovani generazioni. Queste ultime sono in larga parte disoccupate o precarie, non possono certo permettersi di sedersi al tavolo del “re” dove con 100 euro in tasca ci si sente dei poveracci, però con meno di 5 possono “gradire” il paninazzo Gualteriano “finto mediterraneo”, Buon appetito e speriamo che non faccia loro troppo male.

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