Anche il mondo del vino piemontese deve, purtroppo, contare le sue vittime di Covid. L’ultima vita, in ordine di tempo, strappata dal virus è quella di Pio Boffa, grande e apprezzato produttore vinicolo al timone della Pio Cesare, una delle più note griffe del Barolo e del Barbaresco.
Pio Boffa, 66 anni, è stato stroncato dal Covid dopo un paio di settimane di ricovero in ospedale. Era una figura conosciutissima in Langa. Grande promotore dei propri vini in giro per il mondo era l’anima e il cuore dell’azienda di famiglia fondata nel 1881 e che ha la sede nel centro stoico della città di Alba.
«Una forza della natura, un appassionato del suo lavoro e dei vini che produceva. Il mondo del vino piemontese e, più in generale, quello del vino italiano, hanno perso uno dei suoi protagonisti più veri e autentici» il commento di un amico affranto.
Struggente il ricordo che fa di Pio Boffa, Mario Sandri, produttore albese e consigliere comunale di Alba con delega all’Agricoltura: «Pio Boffa è stato un patriarca del vino che ha contribuito a portare il nome di Alba nel mondo. Ha rappresentato una famiglia alla guida di un’azienda di cui quest’anno anno rincorre il 140° anno di fondazione e che è l’unica che porta lo stemma di Alba sulle sue etichette sin dall’inizio dell’attività. Tra la città di Alba e Pio Cesare c’è, dunque, un legame profondo. De resto sono sempre gli uomini che fanno un territorio e non i prodotti. Caro Pio, la Città di Alba deve dirti grazie per essere stato un grande uomo e per averla resa unica».
SdP