Il presidente di una della cantine sociali più attive del Piemonte va a capo del Consorzio di tutela dei vini d’Asti e del Monferrato tra cui la pregiata “rossa” piemontese Barbera d’Asti docg. In vista della scadenza del mandato del presidente uscente, l’enologo Enzo Gerbi, direttore della Cantina sociale Sei Castelli, il nome che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato indicato per il successore dal Cda consortile, è quello di Lorenzo Giordano, presidente della cantina sociale di Vinchio & Vaglio, nell’Astigiano, uno degli enopoli più attivi sia sotto il profilo della produzione, che in ambito di cura e selezione dei vigneti. Il neo presidente resterà in carica, come da statuto, per un triennio.
Fonti vicine al Consorzio confermano una sostanziale convergenza della varie anime dell’ente di tutela sulla candidatura di Giordano che dovrebbe essere deliberata a fine mese nel corso dell’assemblea dei soci.
Il cambio della guardia al Consorzio dei vini d’Asti e del Monferrato è cosa rilevante nel panorama enologico piemontese e italiano. Del resto l’attività interessa 11 vini tra doc e docg, «tutti – fanno notare dal Consorzio – prodotti in un’area produttiva di trazione secolare e di rinomata eccellenza».
All’ente che ha sede in via Morelli 15 ad Asti, sono associate 168 aziende in rappresentanza di tutte le componenti della filiera: aziende agricole, vinicole, vitivinicole, cantine sociali, imbottigliatori.
Gli 11 vini tutelati dal Consorzio sono le storiche Barbera d’Asti e Barbera del Monferrato superiore, oggi a docg, la Barbera del Monferrato, la Freisa d’Asti, il Dolcetto d’Asti, il Ruchè di Castagnole Monferrato, l’Albugnano, il Cortese dell’Alto Monferrato, la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, il Loazzolo e il Piemonte.
Per ogni vino il Consorzio rappresenta oltre il 40% della superficie vitata e oltre il 60% della produzione vinicola.
Sdp