Libri. «Quella volta che cucinammo per il Papa», Piero Fassi (Gener Neuv) racconta la sua vita da ristoratore

inserito il 12 Marzo 2013

Ci sono vite che vanno raccontate perché hanno il sapore di una pietanza saporita che va condivisa per non perdere il suo sapore. Deve aver pensato questo Piero Fassi, storico ristoratore astigiano, che con la moglie Pina, conduce da più di 40 anni il “Gener Neuv”, quando ha deciso di scrivere un libro sulla propria vita da “oste”. Del volume, edito dalla casa editrice Espansione Grafica e in vendita in tutte le librerie di Asti, pubblichiamo la prefazione di Fassi, insieme ad una videointervista a lui e a Cristiana Luongo, la scrittrice che l’ha aiutato nella stesura del testo.

«“Mi racconta la sua storia?” Questa è, in sintesi, la domanda più frequente che le mie orecchie hanno udito in oltre quarant’anni di attività e 74 di vita. La mia risposta parte sempre dal solito vocabolo: libertà.

Non basterebbero volumi interi a spiegarne il significato, ma quello di cui sono fermamente convinto è ciò che esso non sia: non è semplicità, non è facilità nel raggiungere gli obiettivi prefissi né poco sforzo, non è rabbia né privazione di un sorriso.

Lungi da insegnare qualsivoglia ad alcuno, la passione che regola i battiti delle mie ali ha convogliato le mie vicissitudini in questo libro.

La mia vita è stata un susseguirsi infinito e continuo di scelte, condivise e regolate da quel senso di libertà che non dovrebbe essere precluso a nessuno.

Mi racconterò, tra queste pagine, a coloro che hanno condiviso grandezza e vergogna della mia città, Asti; racconterò il calore della sabbia del Tanaro tra le mani, parlerò degli amici che danno senso alla quotidianità e della nemica scorretta alluvione, della triste crisi attuale e del valore della famiglia.

Come una strada senza traguardo, ripercorreremo i meandri della mia memoria, passando dagli alari del mio gambaletto ortopedico alla decisione di aprire il Gener Neuv, passando per le ricette di mia moglie Pina e assaporando gusti, virtù e debolezze della terra astigiana.

Mi rivolgerò a coetanei romantici, casalinghe perfette padrone di casa, imprenditori e uomini d’affari e, soprattutto, ai giovani che hanno paura di sbagliare, credendo di non saper volare. Agitate le vostre ali, sbattete la faccia e accettate gli infiniti no che, di volta in volta, si presenteranno durante il vostro tragitto. Non dimenticate mai di sorridere e di essere unici, non trascurate sudore, dedizione e forza di volontà, affinché possiate essere fieri della vostra identità: moscerini, passerotti o grandi aquile. Non è la grandezza delle vostre ali a rendervi diversi dagli altri, ma la velocità del vostro battito utile a superare qualsivoglia ostacolo».

Intervista a Piero Fassi e Cristiana Luongo

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 14 Marzo 2013 at 16:05 -

    correzione fatta e fatto anche il link al vs sito! grazie a voi…

  2. gianpiero dellarovere 14 Marzo 2013 at 11:03 -

    Sono Gianpiero Dellarovere contitolare della casa editrice Espansione Grafica che ha editato il libro “Piero Fassi racconta”, vi lascio questo commento soprattutto per ringraziarvi per la bella e professionale intervista che ci avete dedicato.
    Vi chiedo una cortesia , se potete correggere un errore nel testo Espansione Grafica e non Espansioni Grafiche così magari inserite che il libro si può trovare in tutte le librerie di Asti.GRAZIE!
    Vi saluto con molta stima, Gianpiero.

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