I paesaggi e i vigneti del Piemonte come stella polare di un’attività che non è solo impresa e passione, ma anche, e marcatamente, amore e orgoglio per le proprie origini, per la natura, la storia e per l’arte che esprimono i luoghi a cui si appartiene per nascita o per vita personale vissuta.
Racconta anche questo il volume che il Gruppo Capetta, che oltre al brand di famiglia Capetta commercializza anche i brand Duchessa Lia e Balbi Soprani, ha presentato un anno fa per il proprio 70° di fondazione e che oggi sfogliamo con attenzione.
Dunque il racconto della memoria, del ricordo, della comunicazione e di una proiezione futura, ma con la consapevolezza che il timone resta saldamente in mano alla famiglia Capetta, al gruppo famigliare a cui Francesco Capetta ha passato il testimone dell’impresa e al contempo una missione: fare ottimi vini piemontesi e, insieme, coltivare e sviluppare quel particolare legame che unisce a un territorio così particolare e variegato.
Un’area geografica preziosa, compresa tra Langhe, Roero, Astigiano e Monferrato, non a caso, dal 2014, esattamente dieci anni fa, sito Unesco e proclamata Patrimonio dell’Umanità molto prima di altre zone vitivinicole pregiate sia in Italia sia all’estero.
I figli di Francesco, Riccardo, Carla, Maria Teresa e Gabriella con le loro famiglie alla conduzione del Gruppo, sono perfettamente consapevoli della missione affidata loro dal padre, e lo dimostrano proprio nel volume che racconta, con bellissime immagini corredate da testi concisi ed efficaci, la Grande Bellezza delle Langhe, del Roero, del Monferrato e dell’Astigiano.
È un viaggio di parole e di “finestre” fotografiche che rimanda alla realtà, che invoglia alla visita e, naturalmente, al brindisi che, per storia territoriale, in Piemonte è il modo migliore per celebrare una partenza o un arrivo, una scoperta o un nuovo incontro.
Il volume per il 70° delle Cantine Capetta, che in questi giorni, insieme agli altri brand del Gruppo, Duchessa Lia e Balbi Soprani, festeggiano il 70°+1 dalla fondazione (1953), si può definire come un pretesto, nel senso buono del termine, il pretesto di riannodare i fili tra territori unici e rari che, nel loro insieme, compongono un mosaico meraviglioso di splendidi incanti che i vini del Gruppo Capetta sottolineano nel segno di un patto perfetto di elegante alleanza, fatta di profumi, sapori, idee e sogni reali e praticabili.
Con il loro volume le Cantine Capetta, insieme alla loro storia, ci regalano infine un messaggio: fare attenzione a quello che ci circonda, a chi ci ha preceduto e a chi verrà dopo. Perché in un calice di vino di storie ce ne sono tantissime, passate e future, da raccontare o da ascoltare, in ogni caso da condividere, esattamente come ha fatto Francesco Capetta con i suoi.
Libri. In un volume la storia, l’anima e il cuore delle Cantine Capetta (Santo Stefano Belbo). Qui, tra Langhe, Roero, Astigiano e Monferrato, nelle terre con paesaggi che sono Patrimonio dell’Umanità, nascono i vini nobili del Piemonte
inserito il 3 Settembre 2024Lascia un Commento
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