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LE VITE DEL VINO – Parlano gli uomini e le donne che hanno fatto grande nel mondo il vino piemontese. GIULIANO NOE’

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Giuliano Noè è uno dei più celebrati “dottori del vino” piemontesi. Enologo di origine albese e astigiano di adozione abita e lavora a Nizza Monferrato. Al suo nome sono legati molti grandi vini. Molti sono Barbere, e proprio alla Barbera d’Asti Noè ha dedicato anni della sua vita (oggi è ottantenne) tanto da meritarsi l’appellativo, a cui tiene molto, di “barberologo”.Ha incontrato numerosi personaggi che hanno fatto grande il mondo del vino piemontese. Tra tanti ricorda Giacomo Bologna, il produttore di Rocchetta Tanaro, con cui rilanciò proprio la Barbera d’Asti. Anche a lui si deve la nascita del Nizza, la particolare soprazona che identifica la Barbera d’Asti prodotta nel Nicese e sempre a lui si deve un recentissimo progetto per la promozione del Piemonte Barbera doc, lanciato proprio in questi giorni da un pool composto da Cia (agricoltori), Cantina sociale di Vinchio & Vaglio e Consorzio di Tutela della Barbera d’Asti. Nonostante l’età, o forse proprio grazie a questa, anche si arrischia a definirlo “un grande vecchio del vino” replica piccato: «No, sono “giovane con un programma futuro da realizzare”». Giocando con il suo cognome dice di lui, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, in un articolo scritto per il quotidiano La Repubblica: «È il pioniere che ha salvato la Barbera dal diluvio». Parlando del mondo del vino lo sintetizza così: «Ci sono due protagonisti senza i quali questo mondo non esisterebbe: i vignaioli che coltivano l’uva con passione e i consumatori che bevono il vino che se ne ottiene con la stessa passione. Tutto il resto potrebbe non esistere, enologi compresi». E se lo dice Noè.

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