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L’Asti spumante entra nelle nuove case di Onna. I terremotati abruzzesi brindano al futuro con le bollicine dolci “made in Piemonte”. E l’unico che se ne accorge è Sdp

 

Silvio Berlusconi brinda con l'Asti spumante nel corso della sua visita ad Asti due anni fa. Dietro di lui il presidente del Consorzio di tutela, Ricagno, il vicepresidente Marmo e il sindaco di Asti, Giorgio Galvagno
Silvio Berlusconi brinda con l'Asti spumante nel corso della sua visita ad Asti due anni fa. Dietro di lui il presidente del Consorzio di tutela, Ricagno, il vicepresidente Marmo e il sindaco di Asti, Giorgio Galvagno

Nelle nuove case consegnate da Silvio Berlusconi ai terremotati di Onna, paese simbolo del terremoto d’Abruzzo, i brindisi bene auguranti sono stati a base di Asti Spumante, il vino piemontese più di altri segno di festa e allegria. Noi di Sdp ce ne siamo accorti e ora ne diamo conto.In ogni casetta di legno, completa di sistemi antisismici, mobili e arredi vari, consegnata dal Governo ai terremotati, tra generi alimentarie di conforto c’erano pure bottiglie dello spumante dolce italiano più venduto in Italia e al mondo che si produce nel territorio compreso tra 52 Comuni a cavallo tra le province di Asti, Cuneo e Alessandria. L’«operazione Abruzzo», è stata fortemente voluta da Paolo Ricagno, produttore di vino e presidente di una cantina sociale in quel di Alice Belcolle nell’Acquese, nonché presidente del Consorzio di tutela dell’Asti spumante, ente che raggruppa Case spumantiere, vinificatori, enocooperative e produttori di uva. «Un gesto di solidarietà per dimostrare come il Piemonte e il Mondo dell’Asti e del Moscato siano vicini agli abruzzesi» ha commentato Ricagno intervistato da Sdp. Dalla sede di Isola d’Asti del Consorzio di tutela precisano che quelle di Onna sono le prime bottiglie di Asti spumante pro terremotati. Altre centinaia saranno messe a disposizione, secondo l’accordo preso direttamente con Palazzo Chigi, per le altre nuove case che saranno consegnate a chi ha perso l’abitazione nello spaventoso sisma di cinque mesi fa.

 

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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