L’Asti docg nel gotha dei vini spumanti mondiali. Basterebbe questo a far alzare più di un sopracciglio ai piemontesi “bogia nen” del vino, sempre pronti a criticare sé stessi con un gusto per il tafazzismo che a volte lascia di stucco persino chi li conosce bene.
Il fatto poi che una grande guida ragionata ai vini spumanti mondiali, con tanto di votazioni e punteggi, inserisca, unico spumante piemontese con il punteggio di 86/90, l’Asti docg “La Selvatica” di un produttore come Romano Dogliotti, un vino uscito dalla sua cantina La Caudrina, sulle colline di Castiglione Tinella, già Langa cuneese, ma a due passi dalla vicina Canelli dove più di un secolo e mezzo fa nacque il primo spumante d’Italia, beh, non è cosa che possa passare inosservata, persino da quei maligni (SdP compreso) che vedono una marchetta in ogni eno-citazione. E non è certo questo il caso.
La guida in questione è un corposo volume appena uscito e pubblicato da Christie’s, la famosa casa d’aste che accanto a quadri, mobili, e altri oggetti d’arte non manca di vendere al migliore offerente anche collezioni di pregiatissimi vini.
Il titolo, senza alcun preambolo o falsa modestia, è “World Encyclopedia of Champagne & sparkling wine”, l’enciclopedia mondiale degli Champagne e dei vini spumanti. Il libro è nel catalogo dell’editrice Absolute Press a 50 sterline, 528 pagine. È firmato da Tom Stevenson, scrittore e conoscitore di vini spumanti che è considerato un’autorità mondiale del settore.
L’autore è un palato fino in fatto di bollicine. Nel 1998, nella prima edizione della sua enciclopedia di vini spumanti, c’erano solo Champagne. Ora i Paesi inseriti nella sua “Bibbia delle bollicine”, come già è stata ribattezzata la sua opera, sono 42, dall’Austria allo Zimbawe, dal Messico all’India, dalla California all’Australia, passando ovviamente per Francia e Italia.
Tra i vini “della gioia” italiani vengono celebrati il Franciacorta, l’Oltrepò Pavese, il TrentoDoc, il Prosecco e l’Alta Langa, lo spumante piemontese brut metodo classico che, come l’Asti, si fregia della docg. Il voto più alto è il 90. All’Asti docg di Romano Dogliotti, che ha in etichetta il celebre disegno della “donna selvatica” realizzato da Romano Levi, il grappaiolo “angelico” di Neive, scomparso alcuni anni fa e grande amico di Dogliotti, è indicato come “star del Moscato d’Asti” con un ottimo 86/90.
«È un riconoscimento che ci onora e ci ripaga degli sforzi che quotidianamente facciamo in vigna e in cantina» ha commentato “Big” Romano, vulcanico e sanguigno front man di un marchio che è una griffe del mondo del moscato, gestito insieme alla moglie Bruna e ai figli Alessandro, Sergio e Marco. «La mia famiglia – ha aggiunto il vignaiolo di Langa – da generazioni crede nell’uva moscato. Le nostre radici sono su queste colline che si specchiano da lontano nelle Alpi e che, stagione dopo stagione, abbinate alla cura e alla passione per il nostro lavoro, danno uve straordinarie da cui si fanno vini indimenticabili. Il nostro Asti e il nostro Moscato docg sono l’espressione dell’amore che nutriamo per la nostra terra».
SdP
Romano sei grande, ad averne di persone come te!
Oliandolo
Romano sei grande, ad averne di persone come te!
Valentino Veglio
Noi parliamo e la famiglia Dogliotti fa i fatti rendendo grande questo territorio…
W la Selvatica…
giovanni bosco