L’Asti docg di “Big” Romano (Dogliotti) unico vino piemontese nella “bibbia” delle bollicine. Nel volume pubblicato da Christie’s lo spumante dolce svetta accanto a Champagne e Franciacorta

inserito il 23 Gennaio 2014

L’Asti docg nel gotha dei vini spumanti mondiali. Basterebbe questo a far alzare più di un sopracciglio ai piemontesi “bogia nen” del vino, sempre pronti a criticare sé stessi con un gusto per il tafazzismo che a volte lascia di stucco persino chi li conosce bene.

Il fatto poi che una grande guida ragionata ai vini spumanti mondiali, con tanto di votazioni e punteggi, inserisca, unico spumante piemontese con il punteggio di 86/90, l’Asti docg “La Selvatica” di un produttore come Romano Dogliotti, un vino uscito dalla sua cantina La Caudrina, sulle colline di Castiglione Tinella, già Langa cuneese, ma a due passi dalla vicina Canelli dove più di un secolo e mezzo fa nacque il primo spumante d’Italia, beh, non è cosa che possa passare inosservata, persino da quei maligni (SdP compreso) che vedono una marchetta in ogni eno-citazione. E non è certo questo il caso.

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La guida in questione è un corposo volume appena uscito e pubblicato da Christie’s, la famosa casa d’aste che accanto a quadri, mobili, e altri oggetti d’arte non manca di vendere al migliore offerente anche collezioni di pregiatissimi vini.

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Il titolo, senza alcun preambolo o falsa modestia, è “World Encyclopedia of Champagne & sparkling wine”, l’enciclopedia mondiale degli Champagne e dei vini spumanti. Il libro è nel catalogo dell’editrice Absolute Press a 50 sterline, 528 pagine. È firmato da Tom Stevenson, scrittore e conoscitore di vini spumanti che è considerato un’autorità mondiale del settore.

L’autore è un palato fino in fatto di bollicine. Nel 1998, nella prima edizione della sua enciclopedia di vini spumanti, c’erano solo Champagne. Ora i Paesi inseriti  nella sua “Bibbia delle bollicine”, come già è stata ribattezzata la sua opera, sono 42, dall’Austria allo Zimbawe, dal Messico all’India, dalla California all’Australia, passando ovviamente per Francia e Italia.

Tra i vini “della gioia” italiani vengono celebrati il Franciacorta, l’Oltrepò Pavese, il TrentoDoc, il Prosecco e l’Alta Langa, lo spumante piemontese brut metodo classico che, come l’Asti, si fregia della docg. Il voto più alto è il 90. All’Asti docg di Romano Dogliotti, che ha in etichetta il celebre disegno della “donna selvatica” realizzato da Romano Levi, il grappaiolo “angelico” di Neive, scomparso alcuni anni fa e grande amico di Dogliotti,  è indicato come “star del Moscato d’Asti” con un ottimo 86/90.

«È un riconoscimento che ci onora e ci ripaga degli sforzi che quotidianamente facciamo in vigna e in cantina» ha commentato “Big” Romano, vulcanico e sanguigno front man di un marchio che è una griffe del mondo del moscato, gestito insieme alla moglie Bruna e ai figli Alessandro, Sergio e Marco.  «La mia famiglia – ha aggiunto il vignaiolo di Langa – da generazioni crede nell’uva moscato. Le nostre radici sono su queste colline che si specchiano da lontano nelle Alpi   e che, stagione dopo stagione, abbinate alla cura e alla passione per il nostro lavoro, danno uve straordinarie da cui si fanno vini indimenticabili. Il nostro Asti e il nostro Moscato docg sono l’espressione dell’amore che nutriamo per la nostra terra».

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3 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Valentino Veglio 25 Gennaio 2014 at 00:12 -

    Romano sei grande, ad averne di persone come te!

    Oliandolo

  2. Valentino Veglio 25 Gennaio 2014 at 00:12 -

    Romano sei grande, ad averne di persone come te!

    Valentino Veglio

  3. giovanni bosco 24 Gennaio 2014 at 16:58 -

    Noi parliamo e la famiglia Dogliotti fa i fatti rendendo grande questo territorio…
    W la Selvatica…
    giovanni bosco

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