
Bastone e carota. Una cosa semplice. E quasi sempre efficace. Il Presidente americano, Donald Trump, ieri, 9 aprile, proprio mentre chiudeva Vinitaly 2025, con i dazi sulle merci europee minacciati da lui a fare da tema ossessivo sul futuro del vino italiano, annunciava la sospensione (tranne alla Cina) per 90 giorni delle extra tasse.
Ecco il messaggio sul suo social Truth e la traduzione in italiano:

“Considerata la mancanza di rispetto dimostrata dalla Cina nei confronti dei mercati mondiali, aumento la tariffa doganale applicata alla Cina dagli Stati Uniti d’America al 125%, con effetto immediato. A un certo punto, auspicabilmente nel prossimo futuro, la Cina si renderà conto che i tempi in cui si continuava a derubare gli Stati Uniti e altri Paesi non sono più sostenibili né accettabili. Al contrario, e considerando che oltre 75 Paesi hanno convocato rappresentanti degli Stati Uniti, inclusi i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e dell’USTR, per negoziare una soluzione alle questioni in discussione relative a commercio, barriere commerciali, tariffe doganali, manipolazione valutaria e tariffe non monetarie, e che questi Paesi, su mio forte suggerimento, non hanno in alcun modo attuato ritorsioni contro gli Stati Uniti, autorizzo una PAUSA di 90 giorni e una tariffa doganale reciproca sostanzialmente ridotta del 10% durante questo periodo, anch’essa con effetto immediato. Grazie per l’attenzione!”.
Poi, in perfetto stile trumpiano, la caduta di stile del dileggio becero verso chi è stato costretto a chiedere trattative attraverso quello che appare sempre più un’estorsione globale. Qui, tratto dai canali del Corriere della Sera, l’elegante momento in cui il Presidente della più grande Repubblica occidentale definisce il suo stile di diplomazia internazionale.
Ma “trumpate” a parte, perché ora la sospensione, che non vuol dire cancellazione, dei dazi? Per alcuni analisti la decisione sarebbe dovuta soprattutto al crollo di Wall Street che ha fatto irritare, per così dire, molti super ricchi americani, molti dei quali hanno appoggiato la sua elezione.
Dunque ora c’è la tregua di tre mesi, ma con un dazio “flat” del 10% (tranne per la Cina). Perfetta la sintesi di un amico americano incontrayo a Vinitaly che ci ha detto: «Quando gli uomini bianchi e ricchi perdono soldi le strategie cambiano». Intanto il prossimo 17 aprile la Presidente del Consiglio, Meloni, sarà a Washington per parlare con The Donald (e i francesi già sono incazzati). Porterà in dono una bottiglia di vino italiano?
fi.l.